Paolo Lazzari

Se un anno di purgatorio è fin troppo. L’Empoli 2020/2021 è ancora un cantiere in movimento, ma la consapevolezza che ha pilotato le scelte di mercato (al netto delle ultime possibili operazioni) è quella di un club che vuole tornare ad indossare la dimensione che le è stata più congeniale nell’ultimo decennio: la serie A. Pensarlo è operazione semplice, certo. Metterlo in pratica rischia di essere un altro discorso. La serie B, del resto, è tutt’altro che una radura placida: assomiglia, piuttosto, ad una foresta aggrovigliata, tracimante di trappole, insidie, deviazioni pericolose. Per esserne certi è sufficiente citofonare alle nobili decadute: il Chievo Verona, su tutte, ha mostrato chiaramente un anno fa come tra i cadetti non esista alcun diritto acquisito e che i miracoli compiuti in passato non contano, vengono azzerati, deglutiti, divorati dalla fisicità che sacrifica la tecnica sull’altare della pragmaticità.

Così, per non finire inghiottiti dalle sabbie mobili della mediocrità, ecco che dalle parti del Castellani si è deciso di ricorrere ad un mercato a tratti sontuoso. Quali sono gli ingredienti per spuntarla? Elementare, se uno si ferma a soppesare la cosa: una portiere affidabile, un reparto difensivo granitico, un tizio che ragioni in mezzo al campo, un bomber di categoria superiore. In questo senso il rientro di Provedel dalla Juve Stabia (proverà a giocarsela con l’esperto Brignoli?) e l’arrivo di Terzic dalla Fiorentina, uniti all’estro che ci si augura venga sfoderato da Bajrami ed alla punta di peso La Mantia, suggeriscono premesse luminose. Tra gli innesti una menzione merita anche quel Marco Olivieri che, nella scorsa stagione, ha avuto modo di esordire in Champions con la Juventus.

Certo, indovinare la formula giusta fin da subito non sarà una passeggiata per mister Dionisi: le sliding doors estive hanno generato situazioni nuove ed una squadra è un gruppo di uomini che devono imparare ad aiutarsi, non certo un vivaio di figurine. Il debutto è stato convincente: 2-0 netto in terra ciociara, non certo una passeggiata di salute, ma questo è solo un trailer: tutto è ancora da fare.

Poi ci sono le contendenti: il Cittadella, Pordenone e Frosinone sono carichi di voglia di rivalsa, Brescia, Spal e Lecce intendono tornare su immediatamente, il Chievo si sta riorganizzando ed ogni stagione propone almeno un paio di underdog pronti a scompaginare il mazzo delle fuggevoli certezze estive. Esistono tuttavia alcuni punti fissi dai quali è possibile ripartire: la difesa a quattro, il trequartista, il possesso che non deraglia mai nell’autocompiacimento, ma infila la via aurea della verticalizzazione e dunque, in ultima analisi, fabbrica occasioni e reti. Principi di gioco che dovranno essere deglutiti in fretta dai nuovi, perché il treno che conduce al paradiso ferma soltanto una volta e la stazione si chiama Serie A.

 

Foto: Empoli Fc

 

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