Luca Bocci

Sebbene molti accusino la Toscana di essere un museo a cielo aperto, un posto sempre uguale a se stesso, le cose cambiano anche qui. Alcuni di questi cambiamenti sono talmente minori da passare inosservati. Altri, invece, hanno conseguenze ben più pesanti. Qualche tempo fa, ad esempio, mi sono ricordato una ricetta molto speciale che mia nonna buonanima cucinava ogni tanto. Nonostante all’apparenza non fosse ‘sto granché, quei pescetti quasi trasparenti erano davvero straordinari. Quando ho provato a chiedere a mia madre di cucinarmelo, la sua risposta mi ha lasciato di stucco: “Non posso, è vietata“. Ma come? Non è una delle ricette storiche di questa terra? Non solo è vietata, ma se ti beccano con questi pescetti da niente rischi multe da far tremare i polsi. Ecco perché questa settimana What’s Up Tuscany vi racconterà la storia di come un piatto storico della costa toscana, le cèe alla pisana, sia diventato una prelibatezza proibita, tale da giustificare prezzi da capogiro al mercato nero. ASCOLTA LA STORIA

 

Se ascolterete l’episodio intero scoprirete le ragioni dietro a questo strano divieto, la vita avventurosa e straordinaria di questi piccoli pesci, capaci di attraversare l’oceano pur di tornare a casa e la ricetta tradizionale usata a Pisa per cuocere queste prelibatezze prima che fossero messe fuorilegge.

Se poi vi fosse venuta voglia di provare questa eccellenza toscana, non chiamate uno spacciatore di cèe. A parte che potrebbe costarvi davvero un occhio della testa, non serve. Nella puntata scoprirete anche due modi tradizionali di sostituire i pescetti vietati ed ottenere comunque un piatto straordinario.

Fateci sapere se vi è piaciuta questa puntata. Ci farebbe davvero piacere scambiare quattro chiacchiere con voi.

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