A Montevarchi (Arezzo) i bambini delle scuole i cui genitori non sono in regola con i bollettini della mensa riceveranno, in pausa pranzo, solo pane e olio. Lo ha deciso l’amministrazione comunale, che fa sapere che dal bilancio mancano circa 85mila euro dovuti a chi non paga per il trasporto scuolabus e, appunto, la refezione scolastica. Immediata è scoppiata la polemica politica, che a noi francamente non interessa.
Ci interessa invece capire cosa si potrebbe fare per risolvere il problema evitando che ai bambini venga negato il pasto completo. Ci sembra ingiusto e irresponsabile prendersela con dei piccoli scolari, che non hanno alcuna colpa. È evidente che se il problema è economico bisogna valutare, caso per caso, per cercare di intervenire laddove possibile. Ma se, invece, siamo in presenza solo di sciatteria o banalissima noncuranza, allora è giusto intervenire. Ma sarebbe importante che lo si facesse punendo chi è responsabile di questa manchevolezza, non.
Cronaca
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Politica
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Piombino vuole staccarsi da Livorno e andare con Grosseto
Apparentemente può sembrare una boutade, ma in realtà il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari, lo ha detto seriamente: “Vogliamo passare in provincia di Grosseto”. Nell’annunciarlo ha reso noto che sta per partire l’iter amministrativo previsto dalla legge, che ovviamente dovrà tenere conto in primis del volere dei cittadini.
Ma da cosa è nata questa decisione? Ferrari lo spiega al quotidiano il Tirreno: “Da sempre noi piombinesi ci sentiamo più affini al territorio grossetano che a quello livornese. Un po’ per la vicinanza geografica e le condizioni territoriali omogenee, un po’ per gli aspetti culturali che ci accomunano. La somiglianza dei territori di Grosseto e Piombino, cominciando dalla continuità territoriale della Maremma grossetana con quella livornese, ci hanno fatto sentire sempre più prossima l’area maremmana rispetto a quella di Livorno. La collocazione di Piombino nella Provincia di Livorno è più un confine burocratico che reale e crediamo che sia giunto.

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– Luca Bocci –
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Economia
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Eventi

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Cultura
Il silenzio è un mezzo importante per stare in contatto con i propri pensieri, giudizi, opinioni. È determinante per comprendere in pieno se stessi, gli altri e il mondo circostante. Che sia così importante lo attesta anche il fortunato modo di dire per cui ”il silenzio è d’oro”. Considerazioni che tornano alla mente dopo aver visto la fortunata opera del drammaturgo e regista Massimo Corevi, anche presidente dell’attiva associazione cascinese LungoFiume organizzatrice dell’evento, nel suo “Il valore del silenzio” andato in scena al Teatro Nuovo di Pisa.Una scenografia spoglia e ravvivata solo da sporadici elementi ha visto.
Università
Il futuro di Internet passa da Pisa. Importante scoperta di un gruppo di ricercatori della Scuola Normale Superiore: è stata calcolata la distanza massima entro cui si possono trasmettere password e altri dati riservati con sicurezza assoluta. Si tratta di mille chilometri. Stiamo parlando di ricerche relative.
Tempo libero
Debutta al Teatro Nuovo di Pisa venerdì 14 febbraio alle 21 “Il diario di Adamo ed Eva”, con la regia di Luca Biagiotti e con Annalisa Cima e Andrea Console. Si tratta di una produzione Teatro Nuovo–Binario Vivo, tratto dal capolavoro di Mark Twain del 1905, che.
Interviste

Il Crocchio dei Goliardi Spensierati torna col suo irresistibile Nerone

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Escursioni e gite
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In bici da Pisa a Lucca risalendo il corso del Serchio

Lo Scolmatore
Il 2025 sarà un’annata nefasta per i produttori vinicoli. Non l’ha profetizzata Nostradamus e neppure i migliori climatologi che affollano il web. La causa, molto più semplicemente è dovuta all’uomo. O meglio a qualcuno che, tanto per cambiare, ha pensato bene (cioè male) che in Italia era.
Toscani nel mondo
Damiano Tognetti, presidente e direttore artistico de “Il Contrappunto” di Empoli, negli Stati Uniti ha partecipato alla tournée “A journey in dreams of time & place”, a cura della Connecticut Virtuosi Chamber Orchestra. Il calendario ha previsto una tappa anche alla prestigiosa Carnagie Hall di New York, una.
Si va a mangià?
Pranzo con vista su Piazza della Repubblica a Firenze

Eleonora Riso, una buona idea e un consiglio

Bontà di Toscana: castagnaccio, che passione

L’Italia è quel Paese dove chi chiede che vengano rispettate le regole passa da cattivo e delinquente, chi le viola da vittima. Questo è ciò che è successo con il “caso Degosus”, sul quale il Cittadella ha marciato alla grande, “quasi alimentando” un impianto accusatorio e denigratorio nei nostri confronti senza precedenti.
Così dopo la sconfitta di sabato scorso sono fioccati tanti commenti della serie “giustizia è fatta”.
Eh sì, perché noi italiani siamo fatti così: chi sta nelle regole è un coglione e chi le elude va perdonato e pure applaudito.
Incredibile, a ripensarci ulteriormente a mente fredda, la direzione arbitrale: il Var lunghissimo dopo la rete di Piccinini ha dato proprio l’idea di voler andare a cercare il capello per annullare il gol.
Tutta la partita l’arbitro ha assecondato ogni atteggiamento dei veneti, senza mai esitare.
Alla fine ha dato la metà dei minuti di recupero che andavano assegnati
A coronare la giornata della beffa la condotta violentemente antisportiva di Luca Pandolfi, perché comportarsi così è atto di voluta provocazione allo scontro.
Alla fine adesso c’è un po’ meno di amarezza visto che lo Spezia non è andato oltre il pari con il Palermo.
Il vantaggio rimane di +4, ma lo scontro diretto al Picco il 9 marzo non andrà perso, perché potrebbe anche succedere un arrivo a pari punti a fine stagione.
Ciò che non mi trova d’accordo è la linea della nostra Società che, a fronte di palesi condotte antisportive in.