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“Quella volta che Romeo litigò coi piloti dell’aereo che non volevano più riportarci a casa”

- Sport
2 Ottobre 2024

Abbiamo intervistato l’ex tecnico Luca Giannini, senese di Sinalunga ma pisano di adozione, visto che nella città della Torre vive da anni, con figli e nipoti. Come calciatore ha iniziato dalle giovanili del Toro per poi vestire le maglie di Nardò, Pistoiese, Pisa, Torino e Viareggio. Come allenatore, invece, nel 1982 e nel 1983 è stato nel Pisa come vice di Luís Vinício e poi di Bruno Pace. Poi ha guidato il Pisa nella stagione 1989-1990, conquistando la promozione in Serie A. Terminata l’esperienza alla corte di Romeo dal 1993 al 1997 è stato il selezionatore della Nazionale Under-19, mentre dal 1997 al 2000 ha affiancato Marco Tardelli sulla panchina della Nazionale Under-21, vincendo un Europeo di categoria e partecipando alle Olimpiadi di Sydney.

Mister, quando ha iniziato a tirare calci ad un pallone?
“A Sinalunga, il mio paese natale in provincia di Siena, da cui poi fui chiamato al Torino”. 

All’ombra della Mole iniziò la sua carriera da calciatore…
“Sì, nella società granata sono rimasto fino a 19 anni, poi sono stato al Nardò, società calcistica della provincia di Lecce, da lì a Viareggio, poi Pistoiese, Sangiovannese, Pisa, ancora Viareggio, dove ho terminato la carriera di calciatore, mentre a Pisa sono stato più da allenatore che come calciatore.”

Quali piazze ricorda di più?
“Le ricordo tutte con immenso piacere, ero un ragazzo giovane, quindi ho buoni ricordi dei luoghi dove sono stato, sia come giocatore, che come allenatore”. 

In campo ha giocato da attaccante. Che differenza nota fra gli attaccanti del suo tempo e quelli di ora?
“Sì, da attaccante esterno alto, per la precisione. La differenza che noto fra gli attaccanti del mio tempo e quelli di adesso è che prima si puntava più alla rete, ora si torna più indietro, cioè sei in attacco e torni in difesa, c’è qualcosa che non mi quadra molto”. 

C’è qualche attaccante di oggi che la colpisce di più ed in cui ci vede qualche similitudine ai tempi in cui giocava?
“Gli attaccanti di ora sono tutti bravi, non puoi rimproverare loro niente, al di là dei nomi che non mi sento di fare, perché sono tanti. Sulle similitudini con gli attaccanti dei miei tempi è difficile fare un paragone, perché i tempi sono cambiati, se pensi che i centravanti adesso ‘prendono’ i difensori”. 

Come vice e poi allenatore è stato nel Pisa del presidente Anconetani contribuendo decisamente ai successi di quei colori. Cosa ha significato per lei quel periodo?
“Sarò sempre grato al presidente Anconetani, perché ha avuto per me la massima fiducia nel darmi in mano la squadra, dandomi la possibilità di poter vincere un campionato”.

Ha affiancato tecnici importanti come Luis Vinício, Pace, Mircea Lucescu, Mauro Viviani come vice. Ci può parlare un po’ di loro?
“Conservo dei buonissimi ricordi con ognuno di loro, ma oltre a quelli da lei citati vorrei aggiungere anche Aldo Agroppi e Lauro Toneatto. Con tutti loro ho lavorato benissimo. Poter operare al loro fianco è stato per me un arricchimento”. 

Ci può inoltre raccontare qualche aneddoto vissuto con il presidente Anconetani?
“Ricordo la trasferta di Catanzaro: avevamo perso ed eravamo all’aeroporto di Lamezia Terme, in procinto di riprendere l’aereo per Pisa. E lì gliela fecero grossa… Già lui era nervoso per la partita persa, poi i signori della Cadabo, compagnia Svizzera, invece di venire a prendere noi, erano volati a fare un altro servizio, causando un notevole ritardo sul ritorno della squadra. Romeo se la legò al dito, e quando ritornarono a prenderci, lui, che non le mandava certo a dire, esplose di brutto verso di loro, al che non volevano più partire…”.

Come finì?
“Ci volle la mediazione mia e di Mauro Viviani per convincerli, ed alla fine decollammo dopo le una di notte da Lamezia per arrivare a Pisa alle 3”. 

Lei è stato anche selezionatore azzurro, dal 1993 al 1997, della Nazionale Under-19. Come ricorda questa esperienza?
“Bella, buoni ricordi, andavo in giro a selezionare giocatori, diciamo che ho girato tutta l’Italia”. 

Ha inoltre affiancato Marco Tardelli, dal 1997 al 2000, sulla panchina della Nazionale Under-21 vincendo un Europeo di categoria, partecipando alle Olimpiadi di Sydney. Che emozione è stata?
“Emozioni inenarrabili, grandi soddisfazioni, è stata una esperienza intensa e bellissima, sia la vittoria di un Europeo di categoria Under 21, che la partecipazione alle Olimpiadi di Sydney, c’è poco altro da aggiungere”. 

Ha avuto in seguito anche altre esperienze importanti sempre con Marco Tardelli, ce ne può parlare?
“Siamo stati insieme prima all’Inter poi nel Bari, da lì poi alla Nazionale egiziana. Ripeto, per me sono tutti ricordi da incorniciare”

Un giudizio sugli ultimi campionati Europei, come li ha visti?
“Male, per ciò che riguarda la nostra Nazionale. Non mi sono piaciuti. Secondo me mancano i giocatori adatti, poi è dovuto al gioco espresso e non vedo un po’ di cuore. Non poteva essere questa la squadra italiana “. 

Come vede il calcio di oggi?
“Speriamo solo di ritornare a fare bene, credo che non ci rimane altro che quello, ci sono troppi stranieri e pochi italiani, e di questo può darsi che la nostra Nazionale ne risenta un po’”. 

Cosa sta facendo attualmente Luca Giannini?
“Sono con i ragazzi del Pisa Ovest, in qualità di responsabile tecnico e mi trovo bene, cercando di non far fare ai ragazzi gli errori che facevo io”.

Maurizio Ficeli

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