Se arrivate a Palazzuolo sul Senio, magari dopo aver percorso la bellissima strada che da Barberino del Mugello si inerpica su per l’Appennino tosco-romagnolo fra boschi di latifoglie e castagneti, vi sembrerà di essere usciti dalla Toscana perché la gente parla con l’accento che Lucio Dalla rese celebre. Ma in realtà sareste ancora nella nostra Regione, perché Palazzuolo sul Senio, uno dei borghi più belli d’Italia, pur essendo collocato sul versante romagnolo dell’Appennino dipende amministrativamente dalla città metropolitana di Firenze.

Se poi cercate la tranquillità, il silenzio profondo e la magia della montagna, allora lasciate il centro abitato e a pochi chilometri di distanza, a 700 mt di altitudine, troverete l’Agriturismo I Monti di Salecchio; e qui la vostra vista potrà spaziare solo su boschi, pascoli e seminativi. Non a caso hanno chiamato quest’area naturalistica “la Svizzera dell’Appennino”.

Il casolare, che ha origini antiche tanto che viene nominato in documenti storici risalenti al 1428, è stato ristrutturato ma mantiene intatta la sua anima con i pavimenti in cotto e i soffitti in pietra serena, sorretti da robuste travi di castagno. Ed è posto al centro dell’azienda che fa agricoltura biologica, il cui prodotto principe è il pregiato marrone del Mugello.

Ma c’è qualcos’altro, oltre alla bellezza della natura, che rende I Monti di Salecchio un luogo speciale, con un fascino molto particolare. Ed è il suo lato artistico, dovuto al fatto che le stanze e anche le pareti esterne e gli angoli più nascosti sono impreziositi con raffinate creazioni in ceramica, che riprendono elementi della natura circostante e li rielaborano in modo originale. Su rami d’albero provenienti dal bosco, per esempio, l’artista ha posto foglie delicate e uccellini variopinti; oppure da un’antica culla in legno ha fatto nascere una decorazione floreale che si arrampica sulla parete; o ha creato un grande albero con foglie di terracotta che portano incisi i nomi degli ospiti. Praticamente tutto il casolare e quello che era una volta il fienile adiacente sono impreziositi da queste ceramiche, che si armonizzano perfettamente con l’ambiente naturale, le pareti di pietra, i mobili antichi.

Chi è il ceramista dell’Agriturismo? Si tratta di Natalia Anatolievna Mouzytcheva che, insieme al marito Lucio Baldisseri, si è stabilita da diversi anni a Palazzuolo sul Senio dando vita all’Agriturismo i Monti di Salecchio. E proprio a lei abbiamo chiesto di raccontarci la sua storia.

“Sono nata nell’ex Unione Sovietica sul lago Baikal, la mia famiglia si è trasferita a San Pietroburgo quando avevo due anni e lì ho frequentato una scuola per modellista. Ho conosciuto Lucio, mio marito, in una città della Bulgaria dove si trovava per lavoro e io facevo il mio primo viaggio dopo aver terminato la scuola. Dal 1993, anno in cui ci siamo sposati, al 2000 abbiamo vissuto a Taiwan e in Cina. E finalmente abbiamo deciso di trasferirci a Palazzuolo, dove abbiamo acquistato il casolare, l’abbiamo ristrutturato e ne abbiamo fatto un agriturismo”.

E la passione per la ceramica quando è iniziata? Natalia spiega che ha iniziato a lavorare la ceramica quasi per caso, nell’anno del loro arrivo in Italia. E che poi, a scoprire il suo talento, è stato il pittore Enrico Visani, che l’ha spronata a continuare e voluto ha esporre le sue opere insieme a quelle di Natalia nella prima edizione di “Ceramiche ai Monti” nel 2012.

Il fienile dell’agriturismo è ora diventato un laboratorio per la foggiatura della creta e la decorazione della ceramica, grazie a Natalia che insegna quest’arte antica agli ospiti che vogliono apprenderne i rudimenti. Perciò, oltre a fare passeggiate nel bosco o correre per i sentieri con la mountain bike, nei monti di Salecchio si può anche imparare una tecnica artigianale, e magari scoprirsi artisti.

Roberto Riviello

 

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