Luca Bocci

Una delle cose che incuriosisce i miei amici stranieri è come, talvolta, noi toscani siamo completamente all’oscuro di cose che si trovano a pochissimi chilometri da dove abitiamo. La spiegazione non è difficilissima: nel 99 per cento dei casi, le cose rimangono sempre come sono e, soprattutto, paesi che sembrano molto vicini sulle cartine sono molto più complicati da raggiungere di quanto sembrino. Più di 25 anni fa, per esempio, capitai per caso in un piccolo villaggio a circa 20 chilometri da casa mia. Non rimasi particolarmente impressionato: era solo uno dei tanti paesi con poche centinaia di abitanti che aveva poco di interessante da offrire. Pochi giorni fa, un mio amico mi ha detto che questo paesino dimenticato da tutto e tutti è stato completamente trasformato in pochi anni ed è uno dei più amati dagli appassionati di Instagram. La cosa mi lasciò di stucco, visto che cose del genere da queste parti non succedono quasi mai.

Appena ho provato a saperne di più mi si è davvero aperto un mondo. La storia è talmente interessante da convincermi a mettere da parte la puntata che avevo programmato per questa settimana e provare a spiegarvi cosa sia successo. A far succedere questo piccolo miracolo, avvenuto in pochissimi anni, sono stati i soldi ottenuti da una controversa discarica che hanno convinto alcuni artisti contemporanei ad usare il villaggio come una tela per le loro visioni artistiche. Ecco perché questa settimana What’s Up Tuscany vi porterà a Ghizzano, il minuscolo ma coloratissimo villaggio dell’arte che sta conquistandosi ammiratori in tutta la Toscana e non solo. ASCOLTA LA STORIA

Se ascolterete l’intera puntata, vi spiegherò qualcosa delle origini di questo paese, come sia stato completamente dimenticato da tutto e tutti fino a quando i soldi raccolti dal Comune di Peccioli dalla discussa discarica di Legoli hanno permesso al sindaco di attirare alcuni artisti di grido così che potessero trasformarlo in un vero e proprio museo a cielo aperto. L’opera più famosa è quella dell’artista britannico David Tremlett, che ha trasformato una normalissima strada in un’orgia di colori brillanti, un progetto che, a suo dire, dovrebbe rappresentare il contrasto tra le dimensioni urbane e naturali di questa terra. Ci sono altre opere concettuali che si trovano in giro per le stradine e le piazzette di questo villaggio: anche se non sono certo un appassionato di arte moderna, questo è bastato per rendere più popolare Ghizzano, che è visitato da sempre più turisti, interessati a vedere di persona questo interessante esperimento.

La famiglia Venerosi, che dal 1400 possiede gran parte dei terreni da queste parti, ha trasformato un antico pomaio in un giardino all’italiana dove natura ed arte vanno mano nella mano. In quello che chiamano “giardino sonoro” organizzano mostre d’arte, eventi musicali e serate al chiaro di luna che stanno diventando sempre più popolari. La famiglia ha applicato la stessa logica alla loro tenuta, che è gestita in maniera moderna e rispettosa della natura, incluso il vino e l’olio d’oliva che stanno guadagnando sempre più estimatori. Se la villa che affittano ai turisti è fuori dal budget di gran parte della popolazione. il loro approccio al vino è molto moderno e piuttosto smart. A parte la newsletter che usano per diffondere la loro filosofia di base, l’idea di un “wine club”, una comunità che unisca amanti del vino di tutto il mondo, è davvero interessante. Il fatto che i loro vini siano, in generale, piuttosto validi aiuta non poco.

Nell’ultimo capitolo, poi, vi racconterò delle interessanti camminate tra le colline che potete fare in questa parte poco conosciuta della Toscana, delle sagre dedicate all’olio nuovo che si organizzano a Ghizzano a Febbraio e Maggio e molte altre cose. Se non avete una pletora di posti a vostra disposizione se volete mangiare, per vostra fortuna l’unico ristorante del villaggio è piuttosto interessante. La vista che si gode è splendida e potete trovare piatti tradizionali, cucinati con cura usando solo prodotti a chilometri zero.

Se siete fortunati potreste partecipare ai vari eventi artistici che i proprietari organizzano, così da trasformare una cena fuori casa in un’esperienza unica. Se poi non avete problemi a fare qualche chilometro in più, potreste mangiare in una vera e propria istituzione, un ristorante che è il preferito della gente del posto quando vogliono mangiare bene senza spendere una fortuna. Sicuramente non è il più moderno o alla moda, visto che sembra rimasto fermo agli anni ’80 ma quando hai di fronte un piattone clamoroso di tagliatelle al cinghiale te ne dimentichi subito. In quanto a rapporto qualità-prezzo questo ristorante è imbattibile, cosa che vale anche per Ghizzano e per questa parte della Valdera. Non lo troverete sulle prime pagine delle riviste patinate ma, se gliene darete l’occasione, vi ruberà il cuore.

Foto in alto: Twitter @Francescaturchi

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