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Aeroporto, lo scippo è servito. Di chi la colpa?

- Economia
29 Novembre 2023

Notizie non proprio esaltanti sull’aeroporto Galileo Galilei di Pisa: superata la crisi del Covid nel 2023 il numero dei passeggeri è uguale a quello del 2013. Dieci anni e una crescita pari a zero. Il dato viene analizzato dall’Associazione Amici di Pisa, insieme ad altre realtà del territorio pisano. Poiché le sorti del Galilei ci stanno particolarmente a cuore, pubblichiamo questo comunicato.

L’ex ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (MIMS) del Governo Draghi, Enrico Giovannini, nella sua ultima relazione economica sollecitò, fra le priorità finanziarie, la realizzazione di uno studio di fattibilità dei collegamenti veloci Pisa-Firenze, per favorire le straordinarie potenzialità dei trasporti passeggeri e merci, del Galilei. All’attuale ministro del Governo Meloni, Matteo Salvini, il presidente ENAC Di Palma ha invece consegnato la revisione del Piano Nazionale degli Aeroporti (PNA) che promuove solo il Vespucci ad Aeroporto strategico toscano e limita sia lo sviluppo dei passeggeri del Galilei, con pretestuose motivazioni (coabitazione con la 46 Brigata Aerea, parcheggi e movimenti insufficienti e controllo del traffico aereo affidato ai controllori militari), sia il trasporto merci, per mancanza di condizioni sostenibili per un ulteriore sviluppo sostanziale dell’air cargo.

Di fronte ad alzate di scudi, di facciata, della politica locale, abbiamo contestato nelle sedi opportune e nel merito la visione del trasporto pisano, evidenziando il mancato ruolo super partes avuto da ENAC negli ultimi 10 anni, sbilanciato a favore della costruzione del nuovo aeroporto di Firenze, adeguandosi così alle strategie di Toscana Aeroporti (TA). L’inerzia delle istituzioni locali e regionali ha prodotto un risultato inconfutabile: il Galilei, 10° aeroporto italiano, nel 2013, con circa 4.5milioni di passeggeri, dopo la Fusione, ha chiuso il 2022, con gli stessi passeggeri del 2013.

Matematicamente equivale a 10 anni di sviluppo ZERO, che i sindacati spiegano col progressivo abbandono del Galilei da parte dei voli di: Delta Airlines (volo diretto per New York con transiti per tutto il Nord America), Air France (volo per Parigi Charles De Gaulle e transiti Norda America, Africa, eccetera), Alitalia (ora ITA Airways: transiti per Argentina, Brasile, Asia e Africa), Iberia (transiti per il Sud America), Turkish e Qatar Airways (transiti per Medio Oriente e Asia). Prossima alla fuga da Pisa anche Air Dolomiti–Lufthansa (la prima compagnia aerea tedesca e terza a livello globale), che cesserà le proprie attività a giorni. Tutte compagnie di linea (IATA), il Galilei ormai è relegato ad un aeroporto low cost.

Ma ciò non è una sorpresa, bastava ascoltare le dichiarazioni di Di Palma, che attribuiva la mancanza di voli intercontinentali su Pisa a scelte aziendali, chiarite dettagliatamente nel nuovo PNA, laddove spiega che la crescita del Vespucci è dovuta all’attività dei voli fiorentini diretti verso i principali scali europei, da dove i passeggeri proseguono sui voli intercontinentali, svuotando così il potenziale bacino di utenza intercontinentale pisana. Se a ciò si aggiunge che i lavori di potenziamento del terminal promessi dal 2014 non sono stati realizzati, si chiude il cerchio e si dà ragione al disegno di Renzi, senz’altro più scaltro e tenace dei politici pisani, la cui presenza in TA da anni non è percepibile!

Siamo abituati a parlare di fatti e a non ad alimentare falsi campanilismi, per cui chiariamo che gli uffici Alitalia di Pisa sono chiusi da tempo e che la manutenzione assicurata da anni dal personale dislocato su vari aeroporti, da ATITECH, Spa nata dall’ex Divisione tecnica di ATI, continuerà ad operare su Firenze, per garantire assistenza anche ai voli di ITA.

Dott. Gianni Conzadori a nome di:
Associazione degli Amici di Pisa
C.P.A.T.A. (Comitato Piccoli Azionisti di Toscana Aeroporti);
Associazione Valdera e Colline Pisane
MovimentoO.P.I. (Orgoglio Partite I.V.A.)
Associazione Ponte di Mezzo
Associazione Madre Terra Nostra

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Un fiume unisce la Toscana e rappresenta il modo di vivere forte e intraprendente del suo popolo. L'Arno.it desidera raccontarlo con le sue storie, fatiche, sofferenze, gioie e speranze. Senza dimenticare i molti toscani che vivono lontani, o all'estero, ma hanno sempre nel cuore la loro meravigliosa terra.

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