Correva l’anno 1520 quando papa Leone X con una bolla stabilì che Sestino (Arezzo) dovesse far parte della Toscana. Quest’anno, dunque, si festeggiano i 500 anni dalla storica decisione. “Sono lieto di poter celebrare anche qui a Firenze – ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani, incontrando il sindaco Fabio Dori – questo anniversario così importante per Sestino e per la sua comunità. Ho avuto modo di visitare il paese e il suo territorio apprezzandone l’operosità e la ricchezza dal punto di vista storico e ambientale. La Regione sarà sempre al fianco di queste realtà che rappresentano un patrimonio inesauribile per la Toscana”.
Poco più di 1200 abitanti, Sestino è il comune più orientale della regione Toscana. Posto sull’Appennino ai confini tra Marche, Toscana ed Emilia Romagna, dista 79 km da Arezzo e sorge a un’altezza di 496 metri sul livello del mare. La sua posizione è strategica, visto che è sulla via che collega l’Adriatico con la Valtiberina, tra Nord e Sud della penisola.
Quando arrivarono i Romani si resero conto che queste erano zone già abitate da cacciatori, pastori e agricoltori. Ma la prima città vera e proprio, in questo importante crocevia lungo gli Appennini, fu costruita proprio dai Romani, dal I secolo a. C. al IV sec. D.C. Una città monumentale con il Foro, la Curia e le Terme. La storia romana di Sestino è testimoniata da un “archivio di pietre” che costituisce il Lapidario dell’Antiquarium Nazionale. Su lastre e cippi di travertino sono incise le gesta dei Voluseni e dei Cesii, famiglie che diedero dato lustro a Sestino in campo militare.
Con il crollo dell’Impero Romano d’Occidente (476 a.C.) Sestino passò sotto il controllo dell’Esarcato di Ravenna. Dopo il mille il territorio di Sestino passò alla Chiesa, ai Della Faggiola, ai Malatesta, a Federico da Montefeltro, ai Della Rovere e, infine, nel 1520, a Firenze, che ne conservò il potere per oltre tre secoli.
La sagra della bistecca chianina
Ogni anno a Sestino, alla fine di giugno, oltre alle rievocazioni medievali e al palio delle contrade fra i comuni della zona, si tiene l’amatissima sagra della bistecca chianina. L’occasione è ottima per gustare anche altri piatti della tradizione toscana, mangiando all’aperto.