Non lasciatevi ingannare dal titolo, non c’è stato nessun confronto tra lo scienziato e il navigatore. Molto più semplicemente, alla luce della recente alluvione che ha colpito duramente la zona del Pratese e del Pistoiese, inevitabilmente torna alla ribalta la querelle dell’ampliamento della pista dello scalo aereo fiorentino. Una forzatura politica per defraudare Pisa del suo sicuro e una volta fiorente Aeroporto internazionale, la cosiddetta “Porta della Toscana”. Ma chi ha l’architettata evidentemente non aveva fatto i conti con i cambiamenti climatici che hanno colto di sorpresa anche gli “eminenti studiosi” tirati in ballo da coloro che affossando, o meglio trascurando il “gioiello” pisano, la cui perduta lucentezza è sotto gli occhi di tutti, adesso dovranno rivedere o abbandonare la “scellerata” proposta.

Adesso, mentre lo scalo pisano è in attesa della sua rivincita, o magari di qualche nuovo acquirente, Peretola rischia di diventare uno scalo per… idrovolanti. Sicuramente un futuro originale ed attrattivo tipo Disneyland. Una battuta che non fa certo ridere. Peretola, come si evince dal suo nome, fin dalle sue origini e grazie ad un documento del 12 Agosto 1178, prima volta nella storia che si parla di questo borgo che annoverava pochi abitanti, in gran parte dediti alla cura delle piante da pero, che come ben sappiamo anche ai giorni nostri per crescere necessita di un terreno argilloso. Se a questo si aggiungono secoli di cementificazione circostante, si può capire anche la causa non secondaria della tragedia vissuta in questi giorni da abitanti, imprenditori e lavoratori di questa porzione di Toscana produttiva.

Concludendo, sarà un caso che proprio a Peretola sia nato Amerigo Vespucci, che ha dato il nome all’aeroporto gigliato? Lui infatti di acque se ne intendeva assai. Sarà ancora un caso che sempre in questo luogo nacque Tommaso Masini, meglio conosciuto come Zoroastro da Peretola, amico prezioso e collaboratore di Leonardo da Vinci. A lui il da Vinci affidò il collaudo della sua “macchina per volare” . Dopo un breve volo il marchingegno rovinò al suolo, per fortuna con poche conseguenze per il coriaceo Tommaso.

Sarà sufficiente, questo segno del destino e la dura opposizione all’ampliamento della pista dei sindaci della Piana di Prato, Campi Bisenzio in testa, a riportare alla ragione coloro che hanno architettato il tutto? C’è solo da augurarsi che questi ultimi, non abbiamo la testa dura come quella di Zoroastro da Peretola.

Doady Giugliano

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Perché la rubrica si chiama “Lo Scolmatore” – Quando il troppo è troppo è opportuno aprire le paratie dando libero sfogo all’acqua, per evitare che tracimi allagando tutto. Ogni riferimento al canale Scolmatore, che dall’Arno devia l’acqua in eccesso al mare, è voluto. Un libero sfogo ragionato da cui si possono trarre spunti di riflessione interessanti.

 

Foto: Wikimedia Commons

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