Premetto subito: le responsabilità della sala Var sull’esito di questa partita sono enormi, visto che Marin è stato espulso per un fallo che, nel primo tempo, un rosanero aveva commesso nella stessa identica maniera. Ma la realtà va guardata dritta in faccia. Ed è sempre più brutta.

Il declino del Pisa ha origini lontane, quando chi ha costruito la squadra ha ritenuto di puntare su giocatori che, in difesa, appaiono ormai tutti sempre meno in grado di reggere l’urto competitivo della serie B. In diciassette giornate di errori dei vari Leverbe, Canestrelli, Caracciolo ed Hermannsson, tanto per citare i soli centrali difensivi, ne abbiamo visti troppi e ci sono costati tanti punti, anche ieri le tre reti prese hanno precise responsabilità.

Come se non bastasse, chi ha deciso il mercato ha valutato di non fornirlo di adeguate figure incontriste che tutelassero una difesa già molto debole di suo, al punto che, se salta Marin, il Pisa in mezzo quasi sparisce dal campo.

Non parliamo poi dell’attacco, congegnato senza una vera prima punta di spessore in grado di fare la differenza. Premesso questo cumulo di innegabili sbagli nell’assemblare una rosa che si conferma sempre più vulnerabile, ci si mette pure Aquilani che, pur ormai non potendo non vedere quanto si “balla” dietro, continua a schierare un centrocampo spregiudicato che, sistematicamente, finisce per non supportare adeguatamente la fase difensiva.

Sia chiaro, la sconfitta è immeritata, nonostante tutto. Ma si sa, nelle annate nate male la sfortuna ci vede sempre benissimo, e così anche da Palermo usciamo con un’altra pesantissima sconfitta che sigla il nostro ingresso nella zona retrocessione.

Mentre il tanto bistrattato Maran, forse non messo nelle condizioni di poter esprimere il suo calcio a causa di un mercato tardivo e raddrizzato nel finale, sta portando il Brescia in zona tranquillità, mentre D’Angelo, tradito da molti tifosi, risolleva gradualmente, e personalmente non avevo dubbi, lo Spezia, noi continuiamo a scendere e a perdere.

Rimane magrissima consolazione il fatto di aver giocato alla pari con il Palermo, perché adesso la classifica è impietosa.

In attesa di chissà quali strategie di mercato vorrà adottare la Società, che a molti dà la percezione di sottovalutare il serio rischio retrocessione, sabato prossimo sarà di importanza vitale lo scontro diretto contro l’Ascoli.

I marchigiani vanno battuti in tutti i modi, se lo metta in testa la Società a tutti i livelli, non ci dorma la notte il Mister, se ne convincano i giocatori e la tifoseria torni tutta a dare una mano. Sabato bisogna vincere.

Andrea Cosimi

Autore

Scrivi un commento