Lo Smeraldo dell’arcipelago toscano: tuffarsi in un sogno

Rotta sull’Isola di Capraia. Tre giorni in barca nell’unica isola vulcanica di tutto l’arcipelago toscano.  – Foto: Marco Monaco (quella di copertina è di Simone).

Fonte: Cartina dell’ufficio informazioni turistiche

L’origine geologica dell’isola risale a circa 8 milioni di anni fa. Alla nascita, si presume che la sua estensione fosse almeno doppia, successivamente potenti eventi tettonici ne hanno fatto sprofondare in mare metà, dando origine all’aspra costa occidentale, quella interdetta alla navigazione perché parco nazionale e luogo di riproduzione della foca monaca. Un altro apparato vulcanico è sito in corrispondenza della punta dello Zenobito o Cala Rossa per il caratteristico colore della roccia

A partire dal 2500 a.C. l’isola di Capraia è stata visitata da diversi popoli, tra cui etruschi, greci e romani. Questi ultimi hanno lasciato tracce indelebili ancor oggi visibili e visitabili. In epoca più recente, le razzie della pirateria saracena hanno portato alla costruzione di torri d’avvistamento e forti a difesa dei luoghi. Oggi una di queste torri è stata riqualificata a biblioteca comunale e la piazza di cui è stata dotata offre al visitatore una vista che definire spettacolare è decisamente riduttivo.

La torre di avvistamento, ora adibita a biblioteca comunale

Il piccolo porticciolo

Dal 1873 al 1986 l’isola è stata sede di una colonia penale, ancora oggi sono ben visibili i manufatti realizzati in oltre cento anni di vita del carcere.

L’abitato dell’isola si sviluppa dal caratteristico porticciolo fin su al paese che un incastro di case a picco sulla scogliera, tutto il resto dell’isola è disabitata. Dall’altezza di 250 metri, l’ospite è invaso dal silenzio e dai profumi della macchia mediterranea. Il mirto, il rosmarino, il cisto marino e tante altre specie profumatissime sono lì in bella vista e del tutto naturali…

Nel nostro soggiorno abbiamo avvistato le caprette autoctone, la berta maggiore e la berta minore, il gabbiano che ormai è diventato domestico; infatti sul porto passeggia tranquillamente tra gli umani aspettando un pezzo di pane o qualche pezzo di pesce che si contende con gli altri della sua specie. Ci sono mancati i delfini ma abbiamo avvistato una tartaruga che non abbiamo fatto in tempo ad immortalare perché al rumore dei motori si è immersa nella profondità degli abissi.

Le caprette di Capraia

Uno dei gabbiani del porto

Ma se tutto questo è vero e basterebbe per fare il biglietto del traghetto, l’isola di Capraia è rinomata soprattutto per le sue strepitose calette che possono essere raggiunte con un piccolo gommone preso a nolo. Godere di luoghi incontaminati, poco affollati e di una bellezza assoluta rigenera corpo e mente. Poi al tramonto la macchia mediterranea risplende così tanto da sembrare appunto un enorme smeraldo.

Cala mortola

Cala Rossa

Per arrivare in questo piccolo paradiso siamo partiti dal porto di Marina di Pisa, abbiamo percorso 40 miglia marine, passando per le secche della Meloria, ci siamo lasciati alle spalle l’isola di Gorgona per arrivare un paio d’ore più tardi nell’accogliente porticciolo di Marina di Capraia, un bel viaggiare ancorché il mare non fosse una tavola…

Il mare cristallino

Ai dipendenti del Porto di Capraia occorre fare un applauso per come si approcciano ai naviganti e agli ospiti, veramente ottime persone, Adelaide e Nello, oltre ad essere molto simpatici, possiedono competenza e un gran senso di responsabilità, vi assicuro che non è sempre così.

E la gente del posto è di una gentilezza ed ospitalità fuori dal comune. Non farò pubblicità ma posso assicurare che sul porto ci sono ottime attività, noi siamo rimasti estasiati dalla degustazione di pesce crudo, rigorosamente pescato sul posto e dal vero sapore di mare. Monica e Nadia, due vere, simpatiche specialiste della materia, altro che sushi!

Caratteristico locale al porto

Insomma, per gli amanti del mare e dell’escursionismo, l’isola tra la Gorgona e l’Elba è una meta imperdibile. Il microclima poi è il valore aggiunto… caldo come è giusto che sia, ma senza versare una stilla di sudore. Un ulteriore plus… di auto ne ho viste e sentite veramente poche ed ancorché abbia raggiunto questo piccolo paradiso con un motoscafo, l’isola è servita molto bene. La rotta Capraia-Livorno viene effettuata in maniera giornaliera e la durata del viaggio è di circa 2 ore e 45 minuti. Però è giusto precisare che la durata di navigazione e la frequenza possono variare a seconda della stagionalità. Pertanto, consigliamo di effettuare una ricerca in tempo reale per ottenere informazioni aggiornate.

Chi vuol fuggire dal caos quotidiano della terra ferma, dallo smog e dai rumori molesti, questo è l’angolo di paradiso che sta cercando. A poche ore da casa ancorché sembra di essere a migliaia di miglia. Se non ci credete, andate a provare, vi verrà voglia di scrivere anche a Voi… La promozione dei nostri fantastici territori è un dovere per ogni toscano che si rispetti, l’isola di Capraia è lì da 8 milioni di anni…ma non perdete più tempo, andate e tuffatevi in un sogno!

Il rientro in porto al calasole

 

Il verde smeraldo

Condividi la notizia:
Articoli pubblicati: 27

Libero professionista Consulente aziendale per l'organizzazione ed il marketing. Medaglia d'oro Avis - donatore di sangue. Presidente di Promosferae Ass.ne Promozione Sociale, organizzazione no profit che si occupa di cultura, sociale, formazione, ambiente. Giornalista per passione.

Lascia un commento