La strada di grande comunicazione (meglio nota come superstrada) Fi-Pi-Li purtroppo è una nota dolente della Toscana, un nervo scoperto. Nata troppo tardi (per i Mondiali di Italia ’90), per certi versi già superata, da anni si parla di cosa si possa fare per migliorarla. Dopo il via libera del Garante della concorrenza e del mercato e della Corte dei conti, nascerà la società Toscana Strade, che gestirà l’infrastruttura. Prevista l’introduzione di un pedaggio per i mezzi pesanti. Il governatore Eugenio Giani: “Dal pedaggio deriverà un budget che consentirà di accendere mutui e realizzare le opere previste”. Ma l’idea non piace a tutti.

“Il pedaggio sulla Fi-Pi-Li per i mezzi pesanti è ingiusto”, dice Roberto Biondi, coordinatore di Casartigiani Pisa. “Bisogna rendersi conto della pressione economica che micro e piccole imprese, unitamente al vasto mondo artigianale, stanno subendo soprattutto a seguito del periodo pandemico e della guerra in Ucraina, situazioni che hanno fatto schizzare i prezzi dei materiali e dei vari costi che deve sostenere chi lavora in proprio”.

Nelle scorse settimane Biondi aveva già sollevato grossi dubbi sulla questione di un pedaggio per la Firenze-Pisa-Livorno. “Il problema dei serissimi limiti strutturali della Firenze-Pisa-Livorno è motivo di preoccupazione per tutti gli utenti che giornalmente e settimanalmente sono impegnati in quello che ormai definirei un ‘angoscioso’ attraversamento e non è più rinviabile un deciso miglioramento dell’infrastruttura che collega la Toscana costiera a quella centrale, che poi è quella maggiormente densa di attività e distretti produttivi che creano una sorta di linea di continuità”.

“Andiamo avanti con il rinnovo di questa fondamentale arteria veicolare – prosegue Biondi – ma non si devono vedere l’imprenditoria e il lavoro autonomo come realtà da penalizzare: penso soprattutto al vasto mondo di imprese di piccole dimensioni che rappresentano la schiacciante maggioranza del panorama aziendale locale e nazionale e che forniscono un determinante apporto alla tenuta economica del Paese. Caricarle di ulteriori costi non sarebbe giusto”.

Non sono da trascurare le parole di Biondi. Bisogna però tenere conto di una cosa: qualcuno dovrà pagare (sostenere i costi dei lavori necessari alla superstrada). Non pioveranno certo dall’alto…

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