Che sia bravo non ci sono dubbi. Come definireste, altrimenti, uno che è riuscito a prendere non una bensì cinque lauree in sei anni all’università di Pisa? Originario di Este (Padova), figlio di un veterinario e un’insegnante di inglese, oggi Giulio Deangeli fa il ricercatore a Cambridge, dove si occupa di malattie neurodegenerative.
Ha appena scritto un libro, “Metodo geniale” (Mondadori), con il quale promette di svelare i suoi segreti. Che prima di tutto si basano su questo: rendere il più proficuo possibile lo studio. Ci sono dei meccanismi che Giulio affronta, alla base dell’apprendimento: ad esempio la memoria (capire come funziona), poi c’è il retrieval, un mix di diverse discipline che coinvolgono la psicologia cognitiva, l’architettura informativa, la filosofia, il design, il comportamento umano sull’informazione, la linguistica, la semiotica, la scienza dell’informazione e l’informatica.
Rivestono inoltre una fondamentale importanza la lettura e la motivazione. Deangeli inoltre si sofferma su alcuni aspetti per certi versi collaterali, non meno importanti: il sonno, l’attività fisica e la gestione dello stress. Tutte variabili estremamente importanti quando si studia.
Il libro contiene non solo la teoria ma anche molti consigli pratici: le tecniche di memorizzazione, la sottolineatura, gli schemi e alcuni trucchi per motivarsi allo studio e imparare più velocemente una lingua straniera.
Deangeli si diverte anche a raccontare alcune stranezze che lui ha sperimentato e che, a quanto pare, hanno funzionato più che bene: ad esempio ripassare facendo delle passeggiate e utilizzando delle carte tematiche, oppure delle notti trascorse in sala conferenze, ma c’è anche l’ascolto di un certo tipo di musica per fissare meglio nella memoria le informazioni.
Chissà se gli studenti che lo leggeranno ne sapranno trarre giovamento. Di sicuro è un libro che merita di essere letto perché, anche se non servirà a diventare dei geni, potrà comunque aiutare anche gli studenti normali ad avere un metodo più efficace di studio, migliorando i propri risultati. Cosa non da poco.
Com’è nato il libro
“L’anno scorso – spiega Deangeli a chi lo segue su Facebook – moltissimi di voi mi hanno chiesto se avessi un metodo di studio particolare. In effetti, vi confesso che grazie al mio background nelle neuroscienze e alla mia vena di sperimentatore (sì sono stato la mia personale cavia per tanti anni) ho sviluppato un mio substrato metodologico, saldamente basato sui meccanismi del nostro cervello. A grande richiesta, e sperando di fare cosa utile, ho pensato di metterlo per iscritto”.
Cosa c’è scritto
Per seguire la presentazione
Il “metodo geniale” viene presentato sabato 29 gennaio, alle ore 11, nell’Aula Magna Nuova del Palazzo della Sapienza di Pisa, alla presenza di Paolo Mancarella, rettore dell’Ateneo pisano, Sabina Nuti, rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna, Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio della Regione Toscana. Per seguire l’evento a distanza collegarsi al link http://call.unipi.it/IlMetodoGeniale.