Andrea Cosimi

In attesa che venga ufficializzato il nuovo direttore sportivo, sensazioni positive dal ritiro.

Trovo del tutto inutile, ed anche un po’ stucchevole, il “dibattito” sulla figura di Giovanni Corrado: il direttore generale non ha bisogno né di cortigiani né di detrattori, ha un ruolo preciso da svolgere ed il primo ad essere “sul banco degli imputati” sarebbe proprio lui ove le cose andassero male, è certo dunque che ci tenga a fare bene.

Del resto la figura del dg nel mondo del calcio, pur se a questo ruolo spetta primariamente il compito di presentare i resoconti finanziari alle proprietà (una sorta di “amministratore delegato”), sta progressivamente cambiando ed è sempre più centrale anche nelle scelte di mercato. Pensate ai vari Marotta, Galliani, Marino, Tiago Pinto, tanto per fare qualche nome illustre di serie A.

E poi… rassereniamo un po’ il clima, c’è purtroppo un linguaggio anche sul web (e non solo sul web) divisivo, chi predilige il “linguaggio ed il pensiero unico” si metta in testa che tutti i pareri e tutte le idee sono legittime se esposte senza offendere e deridere, nessuno è detentore della verità assoluta e nessuno ha diritto di ergersi sopra gli altri.

Il Pisa è a Rovetta con la rosa, pressoché per intero, della passata stagione.

E quella rosa, al di là del disastroso girone di ritorno (di cui siamo colpevoli a vario titolo tutti, ovviamente in primis i giocatori, ma pure il Mister che non seppe invertire la tendenza, la Società, forse troppo buona verso la squadra, i tifosi che accompagnarono con troppi applausi una serie incredibile di sconfitte), non è affatto male.

Che se ne faccia tesoro per il futuro, per non “svegliarsi” quando ormai è troppo tardi, i segnali erano evidenti e meno male che il campionato non è durato un mese in più…

La situazione attuale, per quanto il mercato neroazzurro debba ancora decollare, è confortante e assolutamente diversa da quella della scorsa estate (dove forse, se si fosse evitata quella “rivoluzione” e ci si fosse limitati a tre-quattro innesti di valore, sarebbe potuta finire diversamente).

In un contesto nel quale comunque la concorrenza si muove, ed in diversi casi anche già in maniera mirata e significativa (basta andare a consultare i movimenti ufficiali avvenuti sino ad ora, non sono affatto pochi), il Pisa intanto dovrebbe ufficializzare a breve l’estroso e promettente Arena, folletto di ventidue anni, esterno talentuoso e di personalità, dieci reti e nove assist per lui con il Gubbio, giocatore in grado di saltare l’uomo e andare al tiro: insomma un gran bel colpo in arrivo.

Vediamo anche se andrà in porto il ritorno di Barberis. In entrambi i casi però meglio sempre attendere il comunicato ufficiale della Società.

Intanto partiamo dal fatto che a Pisa debba rimanere chi è motivato e determinato in tal senso, perché gente che corre meno di quanto possa o che toglie il piede o gioca svogliata deve andare via.

In porta c’è abbondanza, anche troppa, cinque portieri sono eccessivi.

In difesa c’è sicuramente da sfoltire, dodici giocatori sono tanti, ma tra di essi figurano assoluti big di categoria.

Il centrocampo appare il reparto più bisognoso di innesti, mentre l’attacco potrebbe andar bene ma, sulla carta, non abbiamo un autentico bomber.

Ho tantissima fiducia in Aquilani, sono certo che stia valutando attentamente chi sia più funzionale alla sua idea di gioco, ed è ragionevole pensare che diversi movimenti di mercato possano essere dettati proprio da ciò che il Mister indicherà alla Società.

Del resto alla conferenza stampa di presentazione ha dimostrato di avere le idee chiare, affermando perentoriamente che sugli esterni bisogna rinforzarsi e sottolineando che il 4-3-3 è il suo modulo preferito.

Però immaginate un Pisa che, pur gravato dall’esigenza di snellire fortemente la rosa, confermi i big motivati ed effettui inserimenti non banali: ne basterebbero pochi per pensare in grande.

Puntare su giocatori che si conoscono bene, senza stravolgere un organico già importante, potrebbe essere una mossa vincente.

Per tutto quanto sopra stavolta, a differenza del luglio 2022, il ritiro di Rovetta è quanto mai utilissimo per definire l’organico che, innanzi tutto, dovrà raggiungere la permanenza nella bellissima serie B. E solo dopo puntare più in alto.

 

Foto: Pisa Sporting club

 

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