Andrea Cosimi

Chi l’avrebbe detto solo qualche anno fa… due grandi ex calciatori, protagonisti ai massimi livelli, saranno coloro che, nei rispettivi ruoli di Mister e Ds, guideranno il “punto e a capo” deciso dalla Società nerazzurra dopo la fallimentare conclusione dell’ultima stagione.

Una stagione caratterizzata la scorsa estate da significative lentezze e ritardi non comprensibili (e da non ripetere!) che zavorrarono in modo decisivo il campionato, influendo su una “partenza ad handicap” che poteva costarci ben più caro di un anonimo piazzamento finale a metà classifica.

L’importante crisi del girone di ritorno fu poi sottovalutata, sicuramente in buona fede non solo dalla Società e dagli addetti ai lavori, ma anche da troppi tifosi, un buonismo diffuso, inutile e controproducente che ha finito per configurare tutto un ambiente ancora più “molle”.

La rivoluzione in atto, il sostanziale stravolgimento di quanto fatto fino ad ora, lo reputo estremamente necessario per restituire equilibrio ad un organico eccessivo e costoso.

Indubbiamente in molti si aspettavano altro, perché quando la Società “controllante” gode di così buona salute economica sarebbe stato lecito aspettarsi per la Società “controllata” un obiettivo diretto ed inequivocabile: la serie A. Obiettivo che diverse, ma non troppe altre società di B avranno invece in modo chiaro, Palermo in primis ma senza dimenticare i vari Parma, Venezia, Bari, Cremonese, Spezia e Sampdoria. E attenzione alle possibili sorprese Modena e Como, ricche ed ambiziose.

Così trovo del tutto conseguente e logico puntare invece ai playoff, senza però perdere mai di vista a questo punto la madre di tutte le priorità, che è quella di mantenere la serie cadetta. I playoff di C ci hanno ricordato quanto sia difficile uscire da quella categoria, ne sanno qualcosa illustri piazze rimasteci anche questa volta.

Sarà un mercato parecchio complicato, il Pisa dovrà smaltire tanti over, attingere a giovani di sicuro valore (e non scommesse) affiancando loro over forti e di esperienza comprovata in cadetteria. Non è però pensabile di giocarsi la B solo con i giovani, è ovvio.

Ma il progetto affascina e va sostenuto decisamente: più di tutti se lo meritano proprio Aquilani e Kolarov, alla loro prima esperienza in ruoli apicali nel calcio che conta. Sta anche a loro “pretendere” che a Rovetta non si vada con una rosa largamente incompleta e dovranno essere loro ad avere le idee chiare per non ridursi a completare l’organico a campionato abbondantemente iniziato, un’altra partenza ad handicap anche no…

Pisa quando si mette in testa di spingere ai massimi lo sa fare benissimo, e il Pisa che tra meno di due mesi si giocherà ancora la serie B ne avrà bisogno più di prima.

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