Andrea Cosimi

Appena due mesi e mezzo dopo l’infelice epilogo in quella sera di fine maggio, stasera si torna a fare sul serio in una B dove capiremo solo con il passare delle giornate quale possa essere il nostro ruolo.

Il Cittadella all’esordio è il peggior avversario che ci potesse capitare: squadra che ha cambiato pochissimo, veloce ed estremamente rodata per un Pisa bersagliato di assenze in tutti i reparti.

In difesa, persi Birindelli e Leverbe, con Beruatto squalificato e Caracciolo ancora fuori a lungo (si ipotizza fine novembre per il rientro), Maran dovrà disegnare un reparto ex novo, non potendo contare nemmeno sui nuovi arrivati Rus (in recupero per Como) e Calabresi (squalificato).

Ed è forse proprio la difesa il reparto che preoccupa di più, perché al di là delle assenze i movimenti e la prestazione complessivamente offerta contro il Brescia hanno lasciato molto a desiderare. Così si dovrà probabilmente puntare sull’eterno De Vitis, sperando che Hermannson e Canestrelli non siano quelli visti in Coppa Italia.

In mezzo al campo plaudo all’arrivo di Ionita, gran colpo di categoria ed inevitabilmente destinato, nel proseguio, ad essere titolare insieme a Marin e Nagy (quest’ultimo però assente oggi per squalifica).

Davanti qualcuno ha aperto un fuorviante e pericoloso dibattito sulla a questo punto eventuale inutilità dell’arrivo di una punta. C’è chi incredibilmente pensa che, con l’abbondanza di trequartisti in rosa, Maran potrebbe anche optare per il solo Torregrossa (peraltro fuori ancora troppo a lungo) in un singolare ed improbabile 4-3-2-1: per carità, tutto è possibile, ma se l’obiettivo è quello di provare ad andare in serie A sarebbe illogico ed alquanto rischioso. Ancora vacante invece la maglia numero nove che si spera venga presto indossata da un giocatore di esperienza in un modulo che deve prevedere le due punte.

Certo è un peccato presentarsi ai nastri di partenza così decimati. Purtroppo ai sicuri ottimi propositi è seguito un complicatissimo mese di luglio in termini di mercato che, come ha più volte elegantemente sottolineato il Mister, non gli ha permesso di assemblare la squadra più rapidamente.

In attesa dunque del centravanti i Neroazzurri sono chiamati ad affiatarsi in fretta sul terreno di gioco e a fare gruppo, caratteristiche tipiche e consolidate dell’era D’Angelo, che sicuramente avrà sbagliato diversi turn over e qualche lettura delle partite, ma del quale non si può negare la capacità avuta di creare ogni anno un gruppo molto affiatato, determinato e convinto dei propri mezzi.

Purtroppo la B non ti aspetta, ed il mese di agosto sarà incurante del nostri “lavori in corso”: stasera Cittadella, poi due squadre destinate ad essere protagoniste quali l’ambizioso e ricco Como e la corazzata Genoa.

A chi non ha ancora letto le rose delle diciannove avversarie consiglio di farlo: non c’è una squadra che non abbia inserito innesti di spessore e di grande esperienza, almeno una decina di società puntano dichiaratamente alla serie A e, come ho sentito dire l’altro giorno su Sky, questa B è talmente elevata ulteriormente di livello che alla fine sarà difficile ipotizzare le tre che saliranno nell’Olimpo e le quattro che scenderanno nell’inferno (e tra queste ci sarà anche chi non se lo aspettava ad inizio stagione).

È altrettanto fuori luogo la lettura che ho letto qua e là secondo la quale la panchina, questo anno, non sarebbe così importante. Trentotto giornate tutte di un fiato, non ci si fermerà nemmeno per i Mondiali, la rosa serve ampia e con ricambi di sicuro valore, per tutte le partecipanti.

Occorre consapevolezza, occorre gamba, ma occorre anche rinnovata umiltà, il fatto di aver sfiorato la A, di avere una grande Società e di essere una grande Piazza non significa nulla, o quanto meno non ci può automaticamente legittimare tra le favorite: tante altre squadre hanno alle spalle grandi Società e grandi Piazze, per cui la differenza la farà più che mai il rettangolo di gioco e l’aver costruito un organico ricco di valore e di alternative.

Vediamo di far più punti possibile in questo agosto difficile, a Cittadella ci sarebbe anche da vendicare la umiliante sconfitta subita la scorsa stagione. Sperando che il “cantiere” si chiuda quanto prima.

Andrea Cosimi

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