Se provate a chiedere a un bambino “quale piatto mangeresti tutti i giorni” con molta probabilità vi risponderà così: la pizza, al pari delle patatine fritte. Nessuno pretende la pizza gourmet né quella appena sfornata da un pizzaiolo napoletano. Ci si accontenta di quello che si trova. Però quello che sarebbe accaduto in una scuola elementare di Firenze (usiamo il condizionale perché sono in corso accertamenti) sembra decisamente troppo: pizza con la muffa.

La pietanza, assai poco invitante, è stata servita in una scuola elementare del centro storico di Firenze, in zona Santa Croce. I genitori di alcuni alunni, inviperiti, hanno segnalato la cosa e la foto, finita sui social, ha innescato una furibonda polemica che ha investito il Comune, invitato a fare piena luce su quanto accaduto, per accertare le responsabilità.

È stata una bimba di prima elementare a fare la brutta scoperta della pizza ammuffita. L’ha portata a casa, all’interno del contenitore di plastica dove si trovava (l’alunna usufruisce di una dieta speciale a lei riservata). Quando i genitori hanno visto quella pizza si sono comprensibilmente alterati.

Su Repubblica (edizione di Firenze) si legge che pochi giorni fa il fratello maggiore di quella bambina, insieme ad alcuni compagni di scuola, aveva avuto uno spiacevole inconveniente col servizio di refezione scolastica, a causa di alcune polpette dal sapore “strano”. Dopo averle mangiate alcuni bambini erano stati male, con vomito, mal di pancia e diarrea. Tutto questo ovviamente è stato segnalato a chi di dovere. Il fatto che siano stati male dei bambini, dopo aver consumato delle pietanze a scuola, rende ancor più grave il problema. Sono stati effettuati dei controlli, come raccontano i genitori. Peccato però che dopo pochi giorni c’è stato l’episodio, assai spiacevole, della pizza con la muffa.

 

Foto: dai canali social usati dai genitori degli alunni

 

 

 

5 Comments

  1. Suggerisco all’estensore dell’articolo, Sig. Binelli, di seguire urgentemente un corso approfondito di ITALIANO.
    Scrivere nella penultima riga “Peccato però che dopo pochi giorni C’E’ stato l’episodio…” anzichè “Peccato però che dopo pochi giorni CI SIA stato l’episodio…” è da analfabeti senza redenzione.
    Oggi chiunque può appropriarsi del titolo di ‘giornalista’ senza averne i requisiti e le capacità, e ciò va a danno della qualità dell’informazione. Brutto destino per un popolo che non conosce la propria lingua…

    • Orlando Sacchelli Reply

      Grazie della segnalazione e degli “analfabeti senza redenzione”.
      Noi speriamo sempre che la redenzione possa esserci, per tutti.

  2. Egregio Andrea, è vero, quella verbo è errato e giusta è la correzione indicata . Magari, però, con un po’ più di attenzione, l’autore dell’articolo potrebbe avere la sua redenzione.
    Quelli, invece, che non l’avranno mai sono quelli che, tra il dito che indica la luna e la luna, guardano il dito.

  3. La grammatica è sicuramente molto più importante rispetto alla notizia che mi pare di capire non sconcerti il lettore (chiedo anticipatamente scusa se ho sbagliato qualcosa). Qui più che guardare dito o luna non si guarda proprio!!!
    Non vi scandalizza per niente il fatto che i bambini vengano nutriti con questi alimenti? Come fa una pizza a sviluppare tanta muffa così?
    Se quella postata non è un immagine di repertorio ma quello che veramente la bambina ha portato a casa vuol dire che la pietanza era stata dimenticata in un angolo della ditta che prepara i pasti e poi reimmessa in distribuzione. Le gare di appalto a prezzo minimo a volte non sono la scelta giusta…

  4. Fred può capitare ,( come a te) , di non capire il senso di un commento.. Andrea si preoccupa della grammatica dell’articolo, il dito. E non considera per nulla la notizia, cioè la luna. . Dei bambini rischiano la salute a causa di cibi avariati e lui si preoccupa di un verbo.

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