Dopo le opportune parole di scusa pronunciate nel post partita da Giovanni Corrado e da Aquilani per una prestazione indegna, forse sarebbero altrettanto dovute le scuse da parte dei giocatori, puntualmente e ben pagati per onorare i nostri colori con il massimo impegno. Perché a Brescia il Pisa non solo ha giocato male, ma ha anche dato l’impressione di essere a tratti svagato.

Che la squadra non fosse messa bene in campo si è visto da subito, con un primo tempo dove letteralmente quasi non abbiamo mai passato la metà del rettangolo di gioco, soverchiati da un Brescia fisicamente ed atleticamente superiore in ogni zona (Mister ma qualche allenamento in più?), innocui spesso nei contrasti, non pervenuti nella fase offensiva.

Poi le solite consuete sbavature difensive hanno permesso ai lombardi ottimamente guidati ed allenati da Maran – un riscatto il suo meritatissimo, anche da un punto di vista tattico ha stravinto il confronto con Aquilani – di annientarci quasi in scioltezza.

Adesso mancano sei partite alla fine di questo campionato, e ad oggi i Neroazzurri devono cercare di racimolare quei sei punti che dovrebbero garantire la permanenza in categoria.

Le penose prestazioni a Como e Brescia lasciano poco sperare per le trasferte di Bari, Cremona ed Ascoli, e quanto mi piacerebbe sbagliarmi, ma con questo ricorrente atteggiamento molle e presuntuoso non si va da nessuna parte. I punti dobbiamo dunque cercarli in casa, a partire dal difficilissimo impegno di sabato prossimo in casa contro la Feralpisalò, ormai rientrata a pieno titolo in corsa per la salvezza.

I rischi sono tanti, a partire da quello della sottovalutazione dell’avversario e dalle pesanti assenze nella nostra già debole difesa, che Aquilani sarà letteralmente costretto a reinventarsi basandosi su giocatori già in scarsissima forma. Facilmente intuibile, ma chissà se il nostro Mister preferirà la coerenza delle sue ostinate convinzioni tattiche alla necessità vitale di fare punti, che andrà maggiormente blindato il centrocampo rispetto al solito.

Così come molto auspicabile sarebbe limitare le ripartenze dal basso che attori nuovi, come quelli che sabato saranno costretti a scendere in campo, potrebbero avere più che mai difficoltà ad attuare.

Sabato occorrerà il rispetto della maglia, la grinta, la cattiveria agonistica e la determinazione a muovere la classifica, tutti aspetti che ieri a Brescia non si sono visti.

Il nostro destino è nelle nostre mani, non manca molto a chiudere il campionato mantenendo la categoria, ma quel poco che manca va assolutamente fatto. A tutti i costi.

 

 

Foto in alto di Gianluca Gambogi

Tifosi del Pisa a Brescia
Liana Bandini a Brescia

 

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