Era sin troppo facile, visto lo stato di forma delle due squadre, prevedere come sarebbe andata a Ferrara. Troppo superiore la Spal per questo Pisa. È finita 4-0, l’ennesima batosta subita dai nerazzurri in questo disgraziato inizio di campionato. L’undici di D’Angelo qualcosa ha fatto vedere: il primo quarto d’ora e poi, nel secondo tempo, dall’inizio fino al terzo gol della Spal (al 59′). Poco, troppo poco per fare punti su un campo così difficile. Non è solo questione di modulo né di giocatori, forse è (soprattutto) una questione psicologica. Qualcuno invoca la “scossa” prima che sia troppo tardi. Che detto in modo più diretto vuol dire mandar via l’allenatore. Un grande classico del calcio, visto e considerato che i giocatori, salvo qualche ritocchino nel mercato di riparazione, sono e resteranno quelli, l’unica cosa che si può cambiare è il tecnico, nella speranza che serva a qualcosa. Può essere che ci arriveremo, ma è difficile pensare che la zucca si trasformerà in carrozza solo con questa mossa. Gli incantesimi nel calcio non esistono, salvo rarissime eccezioni.

Che serve dunque? Lavorare sul campo e sulla testa, per tirare fuori quella grinta che quest’anno abbiamo visto a corrente alternata (più non visto che visto). La Società deve valutare tutte le ipotesi, sia che in queste prossime tre partite in casa (contro Ascoli, Pordenone e Pescara) arrivino i punti sperati, sia che ne arrivino troppo pochi. La classifica è drammatica e a gennaio sarà dura accaparrarsi i rinforzi (necessari) per rimpolpare la rosa. In tutto questo la cosa più importante è il progetto, sapere cosa fare, sia che resti D’Angelo sia che vada via. E, sia chiaro, se verrà esonerato sarà perché nel calcio vanno così le cose, è un’eventualità che può toccare a tutti prima o poi, anche ai migliori allenatori.

Il Pisa quest’anno soffre più di altri il vuoto sugli spalti: un pubblico caldo come quello nerazzurro ha sempre rappresentato un valore aggiunto nei momenti di difficoltà, un collante formidabile tra squadra, società e città. Quest’anno va così. C’è chi se ne avvantaggia e gioca meglio, riuscendo a evitare le eccessive pressioni e critiche, il Pisa sicuramente ne soffre.

SPAL – Thiam, Salamon, Tomovic, Sernicola, D’Alessandro, Valoti (65′ Missiroli), Esposito Sa. (74′ Murgia), Sala, Castro (82′ Esposito Se.), Paloschi (65′ Floccari), Di Francesco (74′ Strefezza). Allenatore: Marino

PISA – Perilli, Caracciolo, De Vitis (61′ Masetti), Pisano, Birindelli (79′ Belli), Mazzitelli, Marin, Gucher (68′ Siega), Lisi, Vido (61′ Palombi), Masucci (61′ Marconi). Allenatore: D’Angelo

Marcatori 14′ Paloschi (S), 17′ Paloschi (S), 54′ Tomovic (S), 59′ Di Francesco (S)
Arbitro Ros (Pordenone).

Le foto di Gabriele Masotti sono offerte da Studio Bartelloni

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