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Lo Stadio, i cantieri e il Covid. Intervista all’assessore Latrofa

- Sport
16 Ottobre 2020

Andrea Cosimi

Da luglio 2018 Assessore nella Giunta Conti con deleghe ai lavori pubblici e cura della qualità urbana, Parchi e verde pubblico, Edilizia scolastica e infrastrutture sportive, Protezione civile, Navigabilità dell’Arno e dei canali, Logistica, l’Ingegnere Raffaele Latrofa ha rilasciato questa intervista a L’Arno.it. Lo abbiamo interpellato per chiedergli, tra le altre cose, una che sta particolarmente a cuore ai tifosi pisani, la questione Stadio.

Buonasera Ingegnere, andiamo subito al dunque. A che punto siamo con lo Stadio?
Di concerto con il Pisa si è seguito un cronoprogramma che abbiamo rispettato, lasciatemi definirlo un “unicum” come approccio e gestione di un argomento del genere. L’obiettivo del Comune era di mettere in condizioni il Pisa di presentare un progetto e con l’approvazione definitiva della variante lo scorso maggio ci siamo riusciti.

Del nuovo Stadio si parla ormai da tre anni, non è un po’ troppo?
Purtroppo in Italia la complessità delle norme non aiuta, brutto dirlo ma siamo capaci di accelerare solo a seguito di eventi drammatici, ne è un esempio la rapida costruzione del ponte di Genova. Occorre semplificare, ma farlo per davvero. In ogni caso non dimentichiamoci che stiamo fronteggiando una emergenza, quale quella del Covid, che ha un impatto enorme non solo ovviamente da un punto di vista sanitario, anche l’economia e tutto ciò che ruota intorno ne risente.

Cosa manca dunque alla posa della prima pietra e quando potrebbe avvenire?
Il Pisa deve presentare un progetto e i relativi elaborati con un piano economico finanziario, solo dopo il Comune tornerà in ballo per la relativa valutazione e per il successivo rilascio dei permessi. E solo dopo l’approvazione del P.e.f e del progetto ci si potrà fare una idea dei tempi, parlarne adesso non avrebbe senso né sarebbe serio. Il nostro approccio, come dovuto, parte dalla tutela dell’interesse pubblico. Sicuramente abbiamo fatto di tutto non solo per essere veloci, lei pensi che nella variante approvata abbiamo già gestito necessità e problematiche future, ci siamo chiesti ad esempio di come potessero essere gestiti i tifosi ospiti, dialogando da subito con Prefettura, Questura e Vigili del Fuoco, e abbiamo già individuato nero su bianco che sarà il Parcheggio della Pisamo, dietro la tribuna, il primo punto di accesso, con una ulteriore zona, supportata da navette in caso di afflusso da fuori particolarmente numeroso, nella zona tra Via Gabba e Via Bonanno Pisano.

Che bilancio fa del suo operato da assessore fino ad ora e quali obiettivi si pone fino a fine mandato?
Sono soddisfatto, in due anni e mezzo abbiamo inaugurato già tante opere. Lei pensi per esempio all’Edilizia scolastica: 60 cantieri per 5,5 milioni di lavori con la massima attenzione all’antisismica. Piazze, Parchi, superfici asfaltate, e non ci fermiamo, ovviamente, l’obiettivo è quello di dare un nuovo volto alla nostra città, più funzionale, più moderno, più sostenibile, abbiamo in attuazione ulteriori interventi su marciapiedi e piste ciclabili. Sono anche onorato di essere stato chiamato a ricoprire il ruolo di Assessore alla Protezione Civile, confrontarsi con l’emergenza Covid ma anche con eventi eccezionali quali l’esondazione mi ha dato ulteriormente modo di dimostrare una volta di più quanto amo la mia città e quanto sia importante servirla.

Lei è uno storico grande tifoso del Pisa, che idea si è fatto di questa serie B e che obiettivo potranno raggiungere i Neroazzurri?
Guardi, ero a vedere Pisa-Cremonese e mi piangeva il cuore: la nostra cara Arena vuota, le voci dei giocatori nel silenzio, l’assenza di colore e calore non è un bello spettacolo, specie per una Piazza passionale e affezionata come la nostra. Sicuramente la Società ha fatto bene a confermare l’ossatura della precedente stagione e si è mossa in una situazione di grave incertezza quale quella che tutti dobbiamo fronteggiare. Pronostici non ne faccio, è un anno troppo atipico, può succedere di tutto.

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