C’è qualcosa che non va se prenoti il posto sul traghetto, paghi il biglietto e, all’ora prevista, ti dicono che devi restare a terra perché è tutto pieno. Non è così che deve funzionare il trasporto pubblico. Non è così che si trattano i cittadini. Il brutto episodio è avvenuto al porto di Piombino (Livorno), all’imbarco per l’isola d’Elba. La donna che lo denuncia, su Facebook, è Patrizia Cucca, residente all’Elba.

Scandaloso, insostenibile, inaccettabile quanto sta succedendo da tempo sul porto di Piombino. Siamo in piena stagione, una stagione già pesantemente ipotecata dal Covid19, e dove si sta facendo di tutto per penalizzare gli elbani, disincentivare il turismo e danneggiare l’immagine dell’Elba. Martedì 23 giugno, partiamo da Portoferraio con il traghetto Moby delle 9,30 per dirigersi verso l’Ospedale riuniti di Livorno… Usciamo per tempo dal nosocomio livornese, una corsa sulla superstrada accaldata, peraltro deserta, tranquilli di poter tornare a casa, come previsto, con il traghetto da Piombino delle 18.40. Il biglietto c’è. C’è, ma non è sufficiente per imbarcarsi. Un miraggio… ll personale Toremar/Moby, nonostante la prenotazione e il biglietto acquistato al mattino, respinge l’auto, chiude il cancello che sbarra la banchina d’accesso e ti lascia a terra. Sì, avete letto bene, a terra. Hai voglia a spiegare che sei residente, hai voglia ad esibire il biglietto pagato con la prenotazione dell’orario di rientro, hai voglia a dire che sei uscito dall’isola per ragioni sanitarie: sei a terra e a terra resti, in banchina, sul porto, il 23 giugno, fino al traghetto successivo, ovvero quello delle ore 22. Complimenti! Bel lavoro ragazzi!…”.

Come riporta il Tirreno sono stati segnalati altri problemi simili nei giorni scorsi. Dopo aver prenotato sul sito traghettilines.it per un traghetto Piombino-Portoferraio, un gruppo di villeggianti tre giorni prima la partenza ha ricevuto un’email con la conferma. Ma al giorno e all’ora stabilita non hanno trovato il traghetto e nemmeno alcuna informazione. Raggiunta la biglietteria ne è nata un’animata discussione, con gli addetti che hanno chiamato la polizia.

Com’è possibile che siano venduti dei biglietti per dei “traghetti fantasma”? Non c’è nessuno che possa vigilare su questa situazione a dir poco intollerabile? Dalla mancata corsa delle 18.40 si devono attendere le 22.00. Urge correre ai ripari. Per i residenti ma anche per i turisti, che vanno coccolati non fatti scappare dalla disperazione.

 

 

Scrivi un commento