Francesco Fasulo

Mentre passeggiavo per Milano la settimana scorsa, e mentre lavoravo, ho cominciato a esaltarmi. Merito dei segnali.
Succederà anche a voi ricercare conferme nei “segnali”?
Piccoli indizi che ci rasserenano in prospettiva rispetto ad un evento a cui teniamo molto.
Ho trovato un adesivo di un gruppo del Pisa attaccato ad un cartello stradale della mia città. Niente di straordinario? Non per me. Fiducia.
La telefonata di sabato sera mentre lavoravo.
“Ciao sono Sara”. Forte accento pisano. “Cerco un biglietto per l’Inter”.
Io: “Sara, di squadre nerazzurre bisogna tifarne una ed è quella della tua città”.
Mi conferma la sua presenza all’Arena per domenica sera. Fiducia.
Ci credo. Tutti al pub.
Siamo 12, compreso il nipote che sto cercando di tirare sul galeone neroazzurro.
Nella sala grande il Milan.
Ci accomodiamo nella sala piccola, in cui di solito releghiamo tifosi di squadre più blasonate, quella dove abbiamo visto la partita di Arezzo.
Fiducia.
Inimmaginabile. Così il telecronista di Dazn definisce la partita del Pisa.
Nel frattempo si uniscono un Pisano a spasso per il mondo e i suoi compagni di università.
Vedere tre americani, un indiano, un greco e un egiziano che esultano al quarto gol dei ragazzi mi fa accapponare la tanta pelle di cui sono fornito.
Hope.
Esordio in B per il pellicano di Seregno (Andrea Meroni).
Forte e gentile (Luca D’Angelo) fa un capolavoro tattico e imbriglia le due torri della città del torrone del torrazzo e delle tettazze (bravissimo anche il suo vice, Riccardo Taddei, che in campo ha preso le redini del Pisa, vista la squalifica di mister D’Angelo).
26 partite senza sconfitte. Mezzo anno senza perdere per gli invincibili. Zitti e mani in tasca.
Hope. Fiducia.

Francesco Fasulo

Pisa-Cremonese 4-1
Masucci (32′), Marconi (51′), Marconi (rig. 57′), Mogos (64′), Verna (84′).

Foto: Gabriele Masotti

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