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Nell’era dei social c’è chi punta sui libri per ragazzi, viatico per la felicità

- Cultura
24 Aprile 2019

Guido Martinelli

L’Italia è un paese di santi, navigatori, eroi e scrittori ma non lettori. I dati Istat recenti parlano chiaro: meno di metà della popolazione dello stivale legge libri. E, per di più, la lettura di libri nel tempo libero è in forte calo. Dal 2010 si sono persi 3 milioni e 300 mila lettori ma sono aumentati, invece, il numero di libri stampati: circa 60.000 titoli vengono immessi nel mercato ogni anno. Insomma, si scrive e non si legge. Pare che la situazione si sia aggravata dal 2010, dato che da quel momento il numero degli incrementi di lettori di libri realizzati nell’arco dei dieci anni precedenti è svanito. E ciò è accaduto soprattutto nei giovanissimi, che di norma sono quelli che leggono di più.

Ma c’è chi non si scoraggia di fronte a un simile quadro poco rassicurante ed anzi ritiene importante avanzare nuove proposte puntando sulla qualità e sulla specializzazione libraria. Proprio questa convinzione ha spinto una grande appassionata dei libri, Teodosia Fasciano, detta “Tea”, ad aprire a Pisa, pochi mesi fa, al numero 11 del Lungarno Pacinotti, accanto al Royal Victoria Hotel, la libreria per ragazzi “Gli anni in tasca“, il cui nome è tratto dall’omonimo film di François Truffaut in cui erano protagonisti solo bambini e bambine. La libreria offre un’ampia scelta di letture, giochi ed eventi di qualità e denota senza dubbio un grande coraggio.

Qual è, Tea, il percorso di vita e studi che ti ha portata fin qua?
Sono originaria di Molfetta e sono venuta a studiare a Pisa dove mi sono laureata in Storia del Cinema. Ho sempre avuto un grande amore per i libri e l’editoria in genere e per questo motivo ho frequentato per molti anni work-shops relativi in giro per il paese.

Perché sei diventata una libraia?
Perché credo che ci sia un ampio margine per crescere con i libri e ce ne sono tanti che vale la pena di leggere a patto di trovare persone che siano disposte a proporli. Soprattutto per i più piccoli che sono il futuro della nostra società.

Come definiresti “Gli anni in tasca”?
Non una semplice libreria bensì una stanza in cui bambini e bambine, ragazzi e ragazze e, perché no, anche grandi possono incamminarsi verso nuove scoperte. Voglio anche ricordare che il Royal Victoria Hotel, dove siamo, più di cento anni ospitava già una libreria. Ancora oggi, se ascoltiamo con attenzione, forse possiamo avvertire i sussurri dei grandi scrittori che, sotto questo tetto, scrissero e lessero storie avvincenti. Chissà quali letture consiglierebbero Zola, Dickens, Pirandello e D’Annunzio.

Qual è la fascia d’età più interessata?
E’quella della prima infanzia e il settore trainante è l’albo illustrato e il cartonato. Vengono venduti molto anche i libri della prima lettura (6-7 anni) mentre gli over dieci sono i più latitanti. Per questo abbiamo iniziato ad ospitare autori di livello nazionale che si rivolgono a questa fascia d’età.

Forse questo scarso interesse dei più grandi per la carta stampata dipende dall’uso sempre più invasivo dei social?
Non so se i social influenzano la scelta di aprire o meno le pagine di un libro, ma certamente contesti scolastici familiari stimolanti permettono di mantenere alto il desiderio di avere un libro come compagno. Per questo motivo, nel prossimo anno scolastico inizieremo a collaborare con i principali Istituti Comprensivi del territorio, insieme a importanti case editrici nazionali con progetti rivolti a incrementare l’interesse verso la lettura.

I libri che vanno per maggiore tra i vostri acquirenti quali sono?
I classici sicuramente: Gianni Rodari, Bianca Pitzorno, Roald Dahl, David Almond e regge sempre bene la Rowling col suo maghetto Henry. Ma c’è un libro per ognuno, e per chiunque voglia addentrarsi in questa suggestiva e affascinante foresta cartacea saprò essere la guida più adatta. Bambini e bambine, ragazzi e ragazze: vi attendo.

Come resistere a un simile, allettante, invito?

Guido Martinelli

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Un fiume unisce la Toscana e rappresenta il modo di vivere forte e intraprendente del suo popolo. L'Arno.it desidera raccontarlo con le sue storie, fatiche, sofferenze, gioie e speranze. Senza dimenticare i molti toscani che vivono lontani, o all'estero, ma hanno sempre nel cuore la loro meravigliosa terra.

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