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Quei ragazzini che si sballano con l’alcol

- Cronaca
30 Ottobre 2018

Quella che segue è una lettera scritta da una ragazza di 16 anni. Parla di un tema scottante, troppo spesso trascurato, l’abuso di alcol tra i minori. L’ha pubblicata l’edizione di Arezzo de “La Nazione” il 30/10/2018. La lettera è pervenuta all’associazione “Futuro Aretino”, che l’ha girata al giornale.

Le scrive una 16enne riguardo il problema alcool, che si è diffuso sempre più nella nostra città. Adesso, parliamoci chiaro: avere proposto di riaprire le discoteche il pomeriggio, l’ idea è buona, ma sinceramente pensate che i ragazzi ci vadano? Capisco la buona volontà e l’ importanza di parlare di questo argomento, ma le spiego: a molti ragazzi tutto è permesso. Bevono per moda, perché lo fa l’ amico o l’ amica, si sfondano in gruppo così tanto per fare e poi vomitare. Sinceramente il problema non riguarda solo la discoteca.

Vi dico ciò che succede tutti i sabati nei locali noti per le apericene: sono gli stessi camerieri che chiedono ai ragazzi se il loro cocktail lo vogliono alcolico, anziché analcolico (cosa successa pure a me, non solo una volta). E non si preoccupano dell’età, loro propongono (insistentemente) gli alcolici (questo per guadagnare di più, considerando che hanno un costo decisamente maggiore rispetto ai cocktail analcolici). Ma proseguiamo. Nelle discoteche stesse nessuno e ripeto nessuno mi ha mai chiesto un documento per entrare, o la carta d’ identità per prendere il drink. E in qualsiasi locale la stessa cosa vale per shottini, e altri alcolici; addirittura con una specie di erogatore ti sparano gli alcolici in gola.

Quindi, veniamo al dunque. Se vogliamo davvero cercare di risolvere almeno in parte il problema, iniziamo dai controlli a tappeto il sabato sera nei locali, responsabili di tutti questi ragazzini in coma etilico. E vi assicuro, che non è una bella scena vedere 13/14enni distesi in piazza Risorgimento verso le 23 di sera, senza nessuno in loro soccorso e a tutto questo spettacolo si aggiunge che arrivano gli spacciatori a vendere droga ai ragazzi già ubriachi. Mi scuso per l’eccessiva lunghezza, ma in quanto 16enne mi sento in dovere di fornire queste informazioni, mi auguro ci sia più sicurezza in futuro e chiedo ai genitori di tornare a fare i genitori.

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Un fiume unisce la Toscana e rappresenta il modo di vivere forte e intraprendente del suo popolo. L'Arno.it desidera raccontarlo con le sue storie, fatiche, sofferenze, gioie e speranze. Senza dimenticare i molti toscani che vivono lontani, o all'estero, ma hanno sempre nel cuore la loro meravigliosa terra.

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