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Quando Firenze tradì l’aeroporto Galilei

- Cronaca, Politica
25 Febbraio 2018

Alla fine vissero tutti felici e contenti… molte favole finiscono così. Ma quella di cui vi parliamo non è una favola e il finale non è positivo. Gli “Amici di Pisa” hanno presentato un dossier intitolato “Il Galilei e il Vespucci, quando Firenze tradì il Galilei”, la cronistoria della fusione dei due scali, con i passaggi politici, i “tradimenti”, gli spostamenti delle quote pubbliche e la mancata difesa del territorio pisano.

Nel volume si racconta con dovizia di particolari la storia dei due aeroporti, con tutte le tappe più importanti: le iniziative regionali, le direttive Ue, i decreti ministeriali e le iniziative legislative intervenute nel corso dell’iter del progetto. Sono segnalati anche i pesanti condizionamenti politici e i costi di costruzione di un’opera osteggiata dalla Piana, in particolare dai comuni di Campi e Sesto, esclusi però dall’Osservatorio Ambientale, dal D.M. 377.

“Il dossier – scrivono gli Amici di Pisa – evidenzia anche il maggiore sviluppo percentuale del Vespucci rispetto al Galilei, nonostante i problemi infrastrutturali lamentati. Il documento si sofferma sulle valutazioni societarie effettuate dagli advisors e sulla problematica della sostenibilità economica del Pisamover”.

Dopo l’introduzione del presidente degli Amici di Pisa, Franco Ferraro, e la presentazione del dossier fatta dal comandante Gianni Conzadori, presidente del Comitato Piccoli Azionisti di Toscana Aeroporti, si è aperto un interessante dibattito tra i politici presenti in sala, chiamati a rispondere a questa domanda: “Verrete con noi a Firenze a lottare per il Galilei? Cosa farete per il Galilei una volta che sarete sindaco di Pisa?”.

Il primo a rispondere è stato Paolo Fontanelli (Leu), deputato uscente nonché ex sindaco di Pisa, che ha sottolineato la matrice campanilistico-fiorentina della fusione aeroportuale e ha promesso di rendersi disponibile a difendere il territorio pisano da questi attacchi. A seguire è intervenuto il consigliere comunale Raffaele Latrofa (Pisa nel Cuore”), che dopo aver accusato il Pd di essere tra le cause del problema, ha sottoscritto l’impegno a difendere in ogni sede il territorio pisano. Anche Maria Vanni (Lista Insieme) e Veronica Marianelli (Psi) si sono impegnate ad evitare che l’aeroporto di Pisa si ritrovi bloccato (senza il necessario sviluppo), e di promuovere tutte le azioni necessarie a mettere a reddito il Pisamover. Antonio Veronese (Patto Civico) ha detto che intende proporre un sistema per salvare dal fallimento il Pisamover, ed ha sottolineato che serve un maggior senso del territorio da parte di chi lo rappresenta. Visione simile anche per Elisabetta Zuccaro (M5S) mentre Domenico Canali (cofondatore a suo tempo della rivista di aeronautica JP4 e simpatizzante del M5S) ha ribadito la possibilità di un ulteriore sviluppo del Galilei come porta unica della Toscana.

Alla fine ha preso la parola l’ex presidente del cda della Sat, l’avvocato Costantino Cavallaro, che dopo aver illustrato le incredibili manovre politiche intorno alla vicenda della fusione, ha ricordato l’ingegner Piergiorgio Ballini, ex ad della Sat e artefice dei grandi successi dell’aeroporto pisano. Cavallaro ha poi espresso dure critiche politiche nei confronti di Renzi, Rossi e Filippeschi.

Foto da Google Maps (in alto) e Wikipedia (sopra)

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