Il secondo appuntamento dell’itinerante “X Festival Musicale Internazionale Fanny Mendelssohn”  ci ha portato al Museo Piaggio di Pontedera. L’ampio e accogliente auditorium, situato proprio accanto al vasto salone che accoglie la stupenda collezione degli stupendi e variopinti prototipi della Vespa, frutto del talento dell’ingegner D’Ascanio e dei suoi collaboratori, ha accolto un concerto del pianista spagnolo Manuel Tèvar. Questo musicista, anche compositore e direttore d’orchestra, è uno dei più completi e riconosciuti a livello internazionale della sua generazione.

Nato a Madrid nel 1980 ha suonato in tutto il mondo e i cenni biografici presenti  nel consueto, completo e prezioso libretto di sala della Fanny che accompagna tutti i concerti, segnalano la sua presenza pure alla Carnegie Hall di New York nel concerto che commemorava il 60° anniversario dell’adesione della Spagna  all’Onu definito dalla stampa “una straordinaria esplosione del  pianoforte contemporaneo”. Insomma, la solita presenza di gran qualità portata dall’associazione guidata dalla Direttrice Artistica Sandra Landini con l’ausilio di Francesca Amato e tanti altri validi collaboratori.

Il programma della serata era incentrato su un mix iniziale di autori classici nord europei e successivi brani di autori spagnoli.

Il primo autore salito alla ribalta è stato J.S.Bach (1685-1750) anche perché, come ha precisato il musicista tra le varie esecuzioni  “tutto inizia e finisce con Bach”, con  la Sarabanda dalla Partita n.1 BWV 825. Questa precisazione mi fa scattare la gana, per dirla alla Camilleri, di specificare che in campo musicale la Partita non ha niente a che vedere col riferimento sportivo ma è, invece, una raccolta di brani in voga durante il barocco che col tempo si è strutturata come raccolta di danze e arie strumentali. Credo che solo con Bach si articoli sempre in 7 parti o danze di cui proprio la Sarabanda è la quarta parte nonchè la terza danza della suite, che procede con un andamento lento e solenne.

L’autore successivo è stato il sublime W. A. Mozart (1756-1791) con la Fantasia in Do minore KV475. Quest’opera è del 1785 e concepita per il fortepiano e non per il clavicembalo come molte altre precedenti  è articolata in cinque tempi alternati. Fu dedicata dal genio salisburghese alla signora Von Trattner, sua allieva dal 1782.

Il terzo musicista non poteva non essere F. Chopin (1810-1849) con uno dei suoi struggenti e sognanti Notturni, per la precisione l’’op 37 n., in sol maggiore, forse ispirato al sublime autore romantico da un soggiorno a Maiorca. Il brano si presenta con un primo tema musicale cui si affianca, alternato, un altro di tipo cantabile. Dello stesso autore il pianista madrileno ha suonato una Mazurka op 16 n 4 che ha come sottotitolo “il piccolo ebreo” in quanto ispirata alle musiche udite dall’autore polacco in un matrimonio ebraico. I più melomani tra i presenti avranno senza dubbio riconosciuto una derivazione slava nella melodia oltre ad elementi tipici di una danza contadina.

A quel punto della serata è entrato in scena il mondo iberico, forse ancor più congeniale al musicista che, magari , rispetto alle precedenti, ottime ma leggermente calligrafiche esecuzioni classiche, ha saputo offrire all’attento e partecipe auditorio un più originale piglio interpretativo.

Alle prese con musicisti del valore del catalano I. Alberniz (1860-1909) ed i suoi Granada e Asturias e dell’andaluso di origine italiana J.Turina (1882-1949) con La Andaluza sentimental, Danza de la Seduccion e Sacro-Monte, autori che insieme ad altri (De Falla, Granados) hanno sancito il distacco dalla scuola iberica dai classici europei, è emersa con maggior forza e personalità la natura hidalga di Tèvar molto apprezzata da tutti gli astanti postulanti reiterati bis.

È seguito un ricco buffet nella sala attigua a quella dell’esibizione tra le attonite vespe d’annata. Insomma, si è trattato di un’altra bella serata di grande musica offerta dall’associazione Fanny, che celebrerà il terzo appuntamento di questo Festival Venerdì 31 marzo alle ore 21.00 a Villa Poschi, in quel di Pugnano (San Giuliano Terme) con il duo composto dalla violinista Linda Hedlund e l’arpista Floraleda Sacchi.

Per le prenotazioni si può fare riferimento ai seguenti recapiti:

tel. 3476371189- 347 8509620

associazionefanny@gmail.com

www.fannymendelssohn.eu

 

Guido Martinelli

Le foto sono di Alessio Alessi

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