Troppi cinghiali sono un problema. Per questo bisogna intervenire, attraverso un’attenta gestione faunistica, volta a mantenere un equilibrio che non danneggi l’ecosistema. A partire da lunedì 30 gennaio la carne derivante dagli animali abbattuti dalle guardie del parco di San Rossore (Pisa), andranno a sfamare i più bisognosi. L’importante iniziativa coinvolge diversi attori: in primis la Regione Toscana che finanzia la macellazione attraverso un bando pubblico all’azienda agricola Sant’Ubaldo, l’Asl Toscana Nord Ovest, il Parco che fornisce i capi di ungulati selvatici. Impegnati infine il Banco Alimentare che distribuisce in tutto il territorio Asl di riferimento e a Pisa la Caritas che, attraverso l’emporio della solidarietà, la rende disponibile ai bisognosi.

A San Rossore il lupo fa il suo “lavoro”, ma da solo non basta per contenere l’aumento massiccio dei cinghiali. Per questo, in attesa di sperimentare la sterilizzazione, periodicamente le Guardie forestali prelevano un numero di capi stabilito in base ad uno specifico monitoraggio. Le carni recuperate, dopo i necessari controlli sanitari e la macellazione, vengono messe a disposizione di chi può averne bisogno.

“All’emporio della solidarietà accedono le famiglie in difficoltà a cui viene data una tessera con un numero di punti che dipende dal reddito e dal quoziente familiare – spiega don Emanuele Morelli, della Caritas diocesana di Pisa – inoltre il nostro personale dà anche i consigli su come cucinare questi particolari tipi di carne.

“Abbiamo aderito al progetto di solidarietà alimentare della Regione Toscana – spiega il presidente del Parco Lorenzo Bani – in maniera da aiutare le famiglie che più hanno necessità garantendo un prodotto sano e di qualità”.

Foto: Sanrossore.toscana.it

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