Francesco Fasulo

Maledetti, siete pessimi. La gestione dei tifosi in trasferta è senza senso. Ammetto che non è facile. Così però non si può andare avanti. Allo stadio Paolo Mazza di Ferrara siamo entrati al trentesimo minuto della partita, pur essendo fuori dai cancelli dalle 14.20, con la pancia piena di Zibello, pancetta, pasta e fagioli, salama da sugo (troppo pesante), purè, polenta e spezzatino. Vi lascio immaginare…

Due tornelli per 2000 persone. Perché? Solo a Brescia peggio di qui. Settore ospiti non sufficiente per soddisfare l’entusiasmo dei “sognatori viaggianti”. Mantengo la calma e come me tutti gli altri. Tifoseria matura. Altre non avrebbero aspettato altro per farsi “giustizia”, sbagliando. I Pisani al nord per mero principio intraprenderanno, con chi si vorrà unire, una richiesta di rimborso parziale del biglietto. Chiederemo una cifra simbolica che sarà eventualmente trasformata in donazione.

Vinciamo senza subire un tiro in porta. Quattordici partite senza sconfitte e coro personalizzato per l’artefice principale di questa rincorsa mozzafiato.

Ripercorriamo le strade e le piazze di Antognoni, non Giancarlo ma Michelangelo. “Il bello” anche a Ferrara incornicia la solita nostra splendida zingarata che non viene rovinata neanche dalle incompetenze sparse, ormai troppo ricorrenti.

Scrivo il pezzo in posizione yoga nel posto più scomodo della macchina, per colpa di un compagno di viaggio che non trova giusto che io abbia sempre il posto davanti. Sono furioso come l’Orlando. Toh, anche lui nato da una penna ferrarese.

Campeggiava, sullo spicchio di stadio nerazzurro, il lenzuolo con la scritta “Sempre insieme a te…”. Bona Ugo. Forza Pisa!

La salama da sugo mangiata a Ferrara

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