Francesco Fasulo

Come promesso, Palermo col suo traffico e le banane. Atterriamo sorridendo in un acquerello tra panna e mare malgrado lo spauracchio del Monte Pellegrino. “Dalla Cittadella fino al mar” risuona dal telefono del “tesoriere” dei Pisani al nord, che ogni volta che arriviamo nelle città della trasferta marca idealmente il territorio. Altra città meravigliosa. Bella accoglienza. Ricordiamocelo.

Raggiungiamo il parco della Favorita dopo aver litigato all’aeroporto con la solita incompetenza dei noleggiatori. Low cost siculo, no good. Per andare allo stadio passiamo davanti alla stele posata per gli Eroi di Capaci. Chi non si ricorda dove era quando apprese la notizia? Purtroppo indimenticabile. Un evento che ha segnato pur da lontano le nostre vite.

Quel che succede in campo lo sapete già e non è poco. Siamo tornati vivi, manca ancora qualcosa ma col pasticcere giusto si può ambire ad un fine pasto regale. Regale come le brioches con il gelato, i cannoli, la panna, la granita, i dolci con le mandorle che ci regala questo scampolo di fine estate, questa gioia che solo chi va in trasferta può apprezzare.

Arancini, panino maritato con la milza, svariate birre, tutto prima di una cena al mare col tramonto che sfuma in una nebbiolina arancio sullo sfondo dell’isola delle Femmine.

L’antipatico ritardo aereo dell’antipatica compagnia aerea non riesce a guastare l’allegria della famosa invasione dei Pisani in Sicilia. Chi vuol esser lieto sia. Bona Ugo.

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