Francesco Fasulo

“Fasu, visto che piove vai tu a Firenze a fare il pezzo sulla squadra viola?”. Suadente ed ad un orario improbabile la voce del direttore mi DISTURBA in ferie. Casualmente sono sul litorale più bello della provincia di Pisa e non posso rifiutare.

“Dai dai dai che ci sono duemila twentini, a Enschede è una partita considerata di cartello”, mi schernisce. Non ribatto neanche ma quando avrò il tesserino andrò alla redazione sportiva di Repubblica con la grande Emanuela Audisio e allora si che rimarrà nella valle di lacrime che tra l’altro sembra aver già allagato una Firenze malgrado tutto e come al solito meravigliosa.

Piove come se fossimo al confine tra Olanda e Germania, cioè a casa di queste 2000 anime che si sono convinte a muovere armi e bagagli credendo di trovare i 40 gradi della settimana scorsa.

Mi fanno tenerezza. Che rogna nera. Mi ci rivedo, mi immedesimo, come a Monza con il rigore di Ciccio o a Cittadella tutte le volte che andiamo. Piove e va male.

In tribuna con il visionario Rocco Commisso che, come combattività e origine, mi ricorda un calabrese che sarà sempre nel mio cuore. Mi scortano i compagni della vacanza di casa in questi gradoni.

Bianchi come solo loro sanno essere percepisco emozione quando entrano in campo i viola dopo 7 anni fuori dalle coppe. Rinuncio allo sfarzo luculliano dell’ospitalità e mi accomodo con loro al coperto.

Non mi siedo nemmeno e inventa un gol da fantascienza il figlio di un ex allenatore del Livorno.

Se giocasse in Olanda il Pisa arriverebbe quarto e giocherebbe le coppe, almeno la Conference League. Con questi non perderemmo mai, manco a casa loro.

Davvero fighi gli olandesi, quando smette di piovere sugli spalti e comincia a grandinare in campo non smettono di cantare.

Sulla partita si erge Amrabat che, come il quasi omonimo monte su cui si posò l’arca dopo l’universale prolungato scroscio, diventa un porto sicuro a cui affidare le redini del gioco.

Fiorentina da kilo e Chianti del Querceto uscendo in anticipo perché, direttore te lo devo dire, di questa partita non me ne frega niente. Domenica niente paura, come canterebbe qualcuno. Io vado all’Arena. Bona Ugo!

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