Andrea Lazzara

Terminata la guerra e liberato dalla prigionia al Camp Darby, il mio caro babbo Giuseppe (detto Pino) Lazzara, così come tanti altri giovani della sua età, ebbe la priorità di mettersi a lavorare per guadagnarsi da vivere. Fino a quel momento aveva fatto il falegname e, per un periodo, lavorò alle dipendenze in una falegnameria a La Vettola ma, in cerca d’una migliore stabilità economica, pensò di aprirsi un’attività in proprio così ben presto, ottenuti i relativi permessi, costruì con le sue mani il banco, che si vede nella foto, e ottenne un posto al centro della Piazza Chiara Gambacorti (nota come Piazza La Pera) per la vendita di generi alimentari.

L’unico acquisto fu una ghiacciaia per conservare formaggi e salumi, dove ogni giorno inseriva una nuova lastra di ghiaccio. Il banco aveva le ruote e lo teneva in un magazzino nelle vicinanze; di buon ora lo trasportava in piazza e lo montava, al termine della mattinata lavorativa lo smontava per andare a depositarlo fino al mattino seguente.

Allora la piazza non aveva la copertura che fu realizzata in seguito; era ricca di botteghe e banchi che la rendevano viva e piena di gente sin dalle prime ore del mattino, con fragranze che la invadevano da punta a punta e con l’incessante ripetersi dei rivenditori che, con voci squillanti e battute sempre pronte, promuovevano le loro mercanzie. Una sorta di supermercato all’aperto dove si andava per fare una spesa completa: dal pane agli alimentari, dalla frutta alla verdura, dalla carne al pesce, dai dolci ai vini, dai fiori alla merceria e quant’altro occorreva.

Sui cartelloni davanti al banco si possono leggere alcuni prezzi all’etto: Conserva £.20, Stracchino £.50, Parmigiano Speciale £.70. Roba d’altri tempi! Andò avanti così per circa vent’anni finché, con l’avvento dei primi supermercati, la piazza cominciò pian piano a svuotarsi: prima dei banchi, quindi delle botteghe che la caratterizzavano e anche mio padre chiuse il suo banco.

La piazza rimase triste e desolata per parecchi anni finché la copertura venne demolita e la piazza ristrutturata così come la conosciamo oggi.

Autore

Scrivi un commento