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Un Pisa sperimentale per cercare di aprire un nuovo ciclo

- Sport
15 Luglio 2021

Andrea Cosimi

Diciamocelo francamente: l’avvento di Knaster aveva generato in tanti di noi le aspettative più svariate e alimentato il sogno di un rapido ritorno in serie A, in quella massima espressione del calcio italiano dalla quale incredibilmente manchiamo da ormai una trentina di anni (ultima stagione quella 1990/91). E in pochi, probabilmente nessuno, si sarebbero aspettati che il nuovo proprietario di maggioranza del Pisa, dopo così tanti mesi dal suo avvento, ancora non abbia parlato direttamente ad una Piazza che avrebbe tanto piacere di sentirsi rivolgere la parola e sapere quale sia l’obiettivo sportivo della stagione che andrà a cominciare tra poco più di un mese.

Il rivoluzionato Pisa è partito ieri per il ritiro, con una rosa che inevitabilmente sarà ancora oggetto di numerose modifiche e che, ad oggi, presenta ovviamente diverse caselle da colmare o da chiarire. Personalmente mi sarei aspettato la conferma dello zoccolo duro, dei giocatori chiaramente più forti dello scorso campionato, attorno al quale costruire una squadra vincente in grado di puntare alla promozione. Prendo invece atto che la strategia adottata è totalmente differente da ciò che pensavo, tanto che le uscite di Gori, Vido, Mazzitelli e Lisi, solo per citarne alcuni, non mi hanno fatto piacere come tifoso, anche perché sono tutti giocatori molto forti poi rimasti in serie B. Certamente le prime operazioni, con l’arrivo di giovani promesse, sono destinate a creare valore, e questo è anche prospetticamente un bene da un punto di vista di solidità patrimoniale.

Probabilmente qualche altro big potrebbe andarsene, mi viene da pensare a Marconi, tra i migliori bomber in circolazione, cui mai rinuncerei, men che mai per darlo alla concorrenza: le parole del Mister su di lui mi avevano fatto sperare, ma poche ore dopo su quel pullman destinazione Val Seriana “Batman” sembra non ci fosse.. Certo che ancora otto giornate di squalifica da scontare, se la tardiva sentenza finale del Coni dovesse confermare l’impietoso giudizio già formulato, sono tante, ma nell’economia di un torneo così lungo come quello cadetto, una volta affiancatogli un attaccante di comprovata esperienza la cosa potrebbe essere gestita.

Il Pisa che comincia a prendere forma sembra essere dunque quello dei tanti giovani emergenti, anche pescando in serie D: limitandosi alle ufficialità, nel momento in cui scrivo, queste sono rappresentate dall’esperto portiere Nicolas, dai difensori Beruatto e Sussi, dai centrocampisti Tourè e Santoro e dagli attaccanti Ubaldi e Bruschi.

Da D’Angelo, Chiellini e Corrado percepiamo serenità e grande convinzione di poter allestire una rosa competitiva : non ci resta che seguire gli sviluppi di Mercato per poi giudicare i fatti di quel campionato che, non è una frase scontata, più che mai questo anno sarà ancora una volta più duro del precedente appena concluso.

In B l’asticella si alza costantemente, e nell’imminenza dell’avvio agostano sembrano averlo capito tutti, perché non si fa pari a leggere di rafforzamenti generalizzati e non solo riferiti alle presunte stra favorite Parma e Monza

Mentre il Consiglio Federale della Figc ha escluso il Chievo ed in attesa della possibile ufficialità, a questo punto, della riammissione del Cosenza, provate a leggere, uno per uno, i nomi delle venti partecipanti: farete fatica ad ipotizzare sia le tre promosse sia le quattro che, fallendo la lettura da dare alla stagione, scenderanno in serie C.

Anche le prime due settimane di mercato, con non molti movimenti ma quasi sempre significativi, chiariscono le premesse di una B ambiziosa, troppo ambiziosa per stare tranquilli.

Occorre essere umili, senza presunzione, e ricordarsi bene l’imbarazzante fase difensiva che ha contraddistinto il Pisa l’ultimo campionato a fronte di una fase offensiva tra le migliori del torneo. Il Pisa ha scelto di chiudere un ciclo ed aprirne un altro: si spera che l’esperienza non manchi né rimangano caselle over vuote. La nostra stima ed il nostro sostegno ci sono, ma bisogna puntare in alto per non rischiare di cadere in basso.

 

Foto: Pisa Sporting Club

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