Alle elezioni comunali di Arezzo il divario al primo turno tra Luciano Ralli (centrosinistra) e Alessandro Ghinelli (centrodestra, sindaco uscente) è stato dell’11,99%, che in termini assoluti è pari a 6.020 voti. Ghinelli non ce l’ha fatta a chiudere subito la partita e la coalizione composta da Lega, Forza Italia, FdI, Civitas Etruria Arezzo e Ora Ghinelli 2025 ha ottenuto il 47,08%, due punti sotto il risultato fatto registrare in città da Susanna Ceccardi (49,01%), candidata alla Regione per il centrodestra. Sarebbe stato comunque ballottaggio. Ralli si è fermato al 35,09, sostenuto da Pd, Ci sta, Arezzo 2020 per cambiare a sinistra, CuriAmo Arezzo e Ralli sindaco. Come in ogni ballottaggio, però, la sfida è aperta. Gli elettori non devono mai dimenticare questa sacrosanta verità: al secondo turno si riparte sempre dallo 0-0. Se andiamo a dare uno sguardo alla storia recente ci accorgiamo subito che Arezzo ha già conosciuto ribaltamenti di fronte al secondo turno: cinque anni fa Ghinelli al primo turno ottenne il 35,98%, con Matteo Bracciali (centrosinistra) al 44,21%. Il distacco tra i due era dell’8,23%, pari a 3.517 voti. Al ballottaggio la situazione fu capovolta e Ghinelli vinse con il 50,83% battendo l’avversario di appena 608 voti.

Donati e le altre variabili in gioco

Nel ballottaggio di quest’anno c’è una variabile che potrebbe fare la differenza: è Marco Donati, ex parlamentare Pd ed ex renziano, che si è presentato alle elezioni ottenendo, al primo turno, una fetta ragguardevole di voti, pari al 9,4%, con le liste “Scelgo Arezzo” e “Con Arezzo”: in tutto ha preso 4.618 voti. Non c’è stato alcun apparentamento ufficiale e Donati ha tenuto a far sapere che sceglierà chi sostenere sulla base dei programmi. Non sappiamo se quei voti saranno decisivi, o meno, di sicuro è un numero importante che potrebbe far pendere l’ago della bilancia. Le liste comuniste (c’erano ben due candidati a sindaco) convergono sul candidato di centrosinistra, ma il loro peso è esiguo, si parla dell’1,63% (pari a 821 voti). Resta da capire cosa faranno gli elettori del Movimento 5 Stelle, che al primo turno hanno votato Michele Menchetti (3,51%, pari a 1.764 voti). Scatterà anche ad Arezzo l’asse giallo-rosso che sostiene il Governo Conte? Menchetti fin dal giorno successivo al primo turno si è espresso così: libertà di voto. Il risultato finale a ben vedere dipenderà anche dall’affluenza alla urne. Nel 2015 andò così: primo turno 57,43%, ballottaggio 48,41%. Quest’anno al primo turno ha votato il 66,97% degli aventi diritto. C’è qualcuno, infine, che scommette sull’effetto Giani e pensa che la vittoria del centrosinistra alla Regione possa galvanizzare l’elettorato, mobilitandolo maggiormente rispetto a quello (sconfitto) del centrodestra.

 

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