La Sezione dipartimentale di Psicologia Clinica dell’Ospedale S. Chiara di Pisa (Azienda ospedaliera universitaria pisana) sta svolgendo una ricerca per esplorare l’impatto psicologico dell’emergenza coronavirus sugli operatori sanitari e della quarantena sulla popolazione in generale. Attraverso un questionario online si indaga sulla percezione del rischio in questo periodo in tutta la popolazione. Oltre 6.000 persone hanno già risposto nelle prime settimane di quarantena. Sarà molto interessante conoscere i risultati di questa ricerca. Intanto il professor Angelo Gemignani, direttore del dipartimento di Psicologia clinica dell’Aoup, ci spiega l’importanza per la psiche di alcune tecniche orientali.

“Il nostro dipartimento – afferma il professore – ha da tempo verificato i benefici delle tecniche di respirazione e soprattutto della meditazione. Per questo, i primi giorni di Gennaio ci siamo recati a far visita al Dalai Lama, per stabilire un accordo di collaborazione con i loro esperti per ampliare e migliorare queste tecniche che in momenti come questi sono oltremodo efficaci per alleviare lo stress e le patologie ad esse correlate”.

“Le pratiche meditative e di controllo del respiro – prosegue Gemignani – possono fornire un valido contributo per aiutare a fronteggiare l’ansia e lo stress da coronavirus. Nelle zone meno colpite, inoltre, questa può essere un’occasione per recuperare del tempo per se stessi, entrando in contatto con la dimensione interiore, cosa che spesso viene impedita dalla nostra cultura, protesa a riempire ogni attimo libero con impegni, incontri e cose da fare. Le pratiche meditative non possono, ovviamente, cambiare il mondo esterno, ma possono cambiare il modo in cui noi ci rapportiamo ad esso, e tutti questi elementi possono essere dei potenti contenuti con i quali confrontarsi durante una pratica di meditazione”.

“Da anni è ben noto – prosegue Gemignani – che le pratiche meditative e di controllo del respiro, a livello dell’organismo umano, abbiano effetti estremamente positivi. In maniera simile, entrambe sono associate al potenziamento dell’attività immunitaria e riduzione di quella infiammatoria, all’aumento della dominanza del sistema nervoso parasimpatico e dell’attività nervo vago, alla riduzione della pressione arteriosa, del battito cardiaco e del ritmo respiratorio, e all’incremento della sincronizzazione cardio-respiratoria e della variabilità del battito cardiaco. Inoltre, a livello del sistema nervoso centrale, molti studi hanno coerentemente riportato un aumento dell’attività e della connettività nelle cortecce prefrontali e nel cosiddetto network fronto-parietale, fondamentale per la concentrazione. In questi tempi difficili, la tecnologia può venire in aiuto. Ad oggi, online sono presenti moltissimi video di meditazioni e di tecniche respiratorie guidate molto semplici, che aiutano anche i principianti, come ad esempio pratiche di consapevolezza del respiro e di rallentamento del respiro”.

“Il consiglio – conclude Gemignani – è quindi, laddove possibile, di trovare uno spazio per sé, comodo e silenzioso (cuscini e auricolari sono raccomandabili), ove poter seguire queste pratiche al bisogno. Una quotidiana pratica contemplativa di consapevolezza del respiro, della durata di pochi minuti, così come una breve pratica di rallentamento del respiro, effettuato attraverso le narici ad un ritmo di circa 6-7 respiri al minuto, potranno dare immediatamente i loro effetti benefici”.

d.g.

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