Quando ha saputo che alcune cioccolaterie avevano riaperto, in piena emergenza coronavirus, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, in questi giorni in prima linea per il rispetto delle regole, ha subito mandato i vigili urbani. Ma gli agenti della polizia municipale di Firenze non hanno potuto fare altro che constatare che quella riapertura era perfettamente in regola con i decreti emanati dal Governo. I negozi in questione, infatti, rientrano nella categoria “alimentari“, quindi possono restare aperti. L’unico divieto è quello di somministrare cibi e/o bevande. Ma per il resto nessun problema.

Il fatto è stato segnalato, nel capoluogo toscano, dopo che alcuni negozi mono marca (tipo Venchi) sono stati riaperti per vendere le uova di cioccolato, in vista della Pasqua. Qualcuno ha pensato che non fosse un genere di “prima necessità” e ha segnalato la cosa al Comune. Alla fine è risultato tutto regolare: ovviamente bisogna rispettare le norme anti assembramento. E, nel caso specifico, la cioccolateria può sì vendere uova e altri dolciumi ma non gelati.

Lo stesso discorso vale per un banchetto che vende fiori in pieno centro e, da poco, è tornato in attività. Tutto regolare. Con una nota sul decreto il Governo ha chiarito che è ammessa l’attività di produzione, trasporto e commercializzazione di “prodotti agricoli”, e come precisa Coldiretti è consentita la vendita anche al dettaglio di semi, piante e fiori.

3 Comments

  1. ruggerobarretti Reply

    Il virus che ci sta devastando si chiama “feissbukke”. Ecco uno dei casi. Che poi a fronte di cio’ un sindaco non conosca neanche gli atti del Governo. Gia’ ma il sindaco di Firenze si chiama Nardella.

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