La data era fissata da tempo. Poi è arrivata l’emergenza coronavirus ma loro, pur dovendo modificare parecchio di quanto avevano programmato, non hanno voluto rinunciare al “giorno più bello”. Daniele Cerofolini e Vanessa Fabbri si sono sposati con la mascherina: il matrimonio è stato celebrato nella sala consiliare del Comune di Cavriglia (diecimila abitanti, in provincia di Arezzo), con tutte le misure di sicurezza del caso (distanze, mascherine e niente bacio). A celebrarlo il sindaco Leonardo Degl’Innocenti.

Certamente i due sposi non dimenticheranno mai le loro nozze, avvenute in un’atmosfera a dir poco surreale. Sala vuota, testimoni (obbligatori per legge) tenuti a debita a distanza. Tutti con la mascherina e i guanti. E, alla fine, a unione avvenuta, neanche il tradizionale bacio tra gli sposi.

Il primo cittadino di Cavriglia ha affidato a Facebook la propria riflessione:  “L’amore non si ferma. No. Lo sappiamo. Di fronte a nulla. Può fermarsi il lavoro, i trasporti, l’economia, la salute, la politica, la società, può fermarsi molto, quasi tutto. Ma non il tempo e neppure l’amore. Lo vediamo ogni istante, tra le corsie degli ospedali, dove medici e infermieri, innamorati della professione e della vita, mettono a rischio la propria esistenza pur di provare a curare persone ed a salvare vite in un’emergenza terribile come questa. Lo vediamo tra i giovani volontari che s’impegnano per aiutare le persone sole e ultime in questo momento drammatico. Lo vediamo nelle famiglie che rispettano le misure di contenimento del contagio. Che si abbracciano tra le mura di casa. Che sanno aspettare. Che non escono. Che amano il proprio paese coltivando questa forma di rispetto. Anche questo è amore. Poi c’è il sentimento. E c’è chi nonostante la tragedia decide di sposarsi oggi, primo giorno di primavera e giornata mondiale della poesia. Già, nonostante tutto. Daniele Cerofolini e Vanessa Fabbri si sono detti “si” per sempre stamani davanti a me, in una sala consiliare solo apparentemente vuota, ma mai come oggi piena. Piena della dimostrazione più alta, più bella e più feconda: che l’amore non si ferma di fronte a niente e nessuno. Neppure di fronte alla morte, figuriamoci ad un virus. Ecco, volevo dirvi che mi sono emozionato. E che mi ricorderò per sempre di questo giorno. Quel “si, lo voglio” lo ha sentito il cielo. Non c’era mascherina che tenesse.

Un messaggio di forza e di speranza quello del primo cittadino di Cavriglia, rivolto a tutti i cittadini. La vita va avanti, nonostante le difficoltà di questi giorni. Agli sposi, coraggiosi e determinati, gli auguri de L’Arno.it. Auguri che rivolgiamo anche a tutti noi, affinché possiamo tornare, presto, alla normalità.

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