Sei persone in manette (quattro albanesi e due italiani) al termine di un’operazione della squadra mobile di Massa Carrara, che ha sgominato una banda dedita al traffico di droga, eroina e cocaina, proveniente dal Nord Europa. Una volta arrivata in Toscana la droga veniva riposta nel granaio di un’azienda agricola in provincia di La Spezia, che produce anche miele. Di fatto l’attività criminale veniva mascherata dietro a quella della produzione di miele, per cui lavoravano alcuni degli arrestati. Questo particolare ha dato il nome all’operazione di polizia, denominata “White Honey” (miele bianco).

Come dicevamo la droga arrivava dal Nord Europa. Quando i corrieri giungevano a destinazione consegnavano la merce all’apicoltore, il quale poi la girava a un altro spacciatore, coinvolto anche nello sfruttamento della prostituzione.

In un blitz di alcuni giorni fa, scattato alle prime luci dell’alba dopo circa un anno di indagini, le forze dell’ordine hanno trovato un chilo e mezzo di droga e quindicimila euro nascosti nel doppiofondo del sedile di un’auto usata dai corrieri: la macchina era partita dal Belgio e diretta a La Spezia. Nel corso di alcune perquisizioni sono stati sequestrati altri 4 kg di stupefacenti nascosti in un appartamento sul mare nella zona di Carrara e in un’automobile.  Gli arrestati, tutti con precedenti penali, sono quattro albanesi quarantenni, residenti tra Massa Carrara e La Spezia, e due italiani, di 70 e 30 anni, di Carrara.

L’indagine è partita nell’ambito della lotta allo sfruttamento della prostituzione, con diverse ragazze albanesi costrette dai loro protettori a vendersi sul lungomare nelle zone di Ronchi e Poveromo. Gli inquirenti rivelano che uno dei principali indagati, tenuto sotto stretta osservazione, a un certo punto aveva iniziato a dedicarsi al più redditizio traffico di droga.

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