Domenica scorsa settemila “sardine” hanno riempito la centralissima Piazza dei Cavalieri. Ora a Pisa divampa un’aspra polemica dopo che, in una scuola, alcuni genitori hanno protestato con una professoressa che si è presentata in classe con una sardina di cartone utilizzata durante la manifestazione.

Inaccettabile “propaganda ideologica” sulle spalle di bambini di soli 9 anni, hanno tuonato alcuni genitori. La maestra, un’insegnante di italiano e storia, all’agenzia Agi spiega che “è stato del tutto casuale. Ieri ce l’avevo con me, la sardina, perché volevo restituirla a un bimbo di un’altra classe che domenica avevo incontrato, assieme ai suoi genitori, alla manifestazione e mi aveva prestato una delle sue sardine. Casualmente una bambina, ieri in classe, mi ha chiesto come mai ci fosse così tanta gente in piazza, il giorno prima. Così ho spiegato che si trattava del raduno delle sardine e ho colto l’occasione per ricollegarci alla storia di Guizzino, il pesciolino nero, portatore di un messaggio positivo, perché, ho detto, mentre da soli è difficile, insieme si è più forti nel portare avanti una idea comune”. La maestra aggiunge inoltre che “è stata anche l’occasione per ritornare alla storia che avevamo studiato, al codice del despota Hammurabi, e per parlare della nostra Costituzione e dell’articolo 3 che ci ricorda che siamo tutti uguali senza distinzione di razza, sesso o religione”.

“Mi hanno accusata di aver parlato anche di antifascismo – prosegue l’insegnante – ma non è vero. Una bambina ha semplicemente notato che sulla sardina, con i brillantini, c’erano scritte diverse parole, fra le quali rispetto e antifascismo. Io piuttosto ho parlato con loro di ciò che significa razzismo. Le mamme che ho incontrato questa mattina – prosegue – mi hanno chiesto perché in classe non parlo piuttosto di Natale e di Presepe. Ho risposto loro che spetta alla professoressa di religione“. Ci permettiamo di dissentire sottolineando che, questa, è una risposta infelice. Il Natale e il Presepe non sono solo un aspetto riconducibile alla religione ma anche alla cultura di un Paese, il nostro Paese.

Sulla sua partecipazione al raduno pisano delle sardine, la maestra spiega: “Ci sono andata per curiosità e perché trovo significativo che un gruppo di giovani sia riuscito a coinvolgere tante persone di diversa estrazione d’età, ceto e provenienza accomunati dall’idea di fare qualcosa per la nostra società. Partecipo con gioia ai flash mob per cause che ritengo giuste, come ho fatto per quelle sul clima o per le donne violentate in Cile”.

Giusto e sacrosanto partecipare alle iniziative in cui si crede. E se ne può anche parlare coi bambini, ma facendo estrema attenzione: non si può far finta di non vedere che, dietro a un simbolo di cartone (e a quello che i bimbi vedono solo come un gioco), c’è anche un messaggio politico.

Edoardo Ziello, deputato pisano della Lega, preannuncia un’interrogazione parlamentare:  “Non si può inquinare l’ambiente scolastico portando nei luoghi deputati all’istruzione simboli propagandistici di certe idee politiche. Mi auguro che la maestra non discrimini i suoi alunni in base alla propria sensibilità politica. Se fossi in lei porgerei immediatamente le scuse pi sentite ai genitori”.

 

12 Comments

  1. Ho semplicemente eseguito punto per punto virgola per virgola qualunque prescrizione della massoneria fuxia-arcobaleno per l’indottrinamento dei minori su qualunque argomento possibile e immaginabile di quelli su cui dev’essere portato a compimento il plagio mentale. Ma insomma, che c’è di strano? Tutta sta baldoria per niente…

  2. Carlo Lauletta Reply

    Dire che secondo la Costituzione “siamo tutti uguali” senza distinzione di sesso, razza, religione ecc. è dire cosa non vera. L’art 3, infatti, stabilisce non già l’uguaglianza di “tutti”,
    bensí l’uguaglianza dei “cittadini”.

  3. Carlo Lauletta Reply

    Dire che secondo la Costituzione siamo tutti uguali, senza distinzione di sesso, razza, religione ecc. è dire cosa non vera. L’art. 3, infatti, stabilisce l’uguaglianza non di “tutti”, bensí dei “cittadini”.

  4. Dovesse succedere alla scuola della mia nipotina, alla professoressa porterei un cefalo di carne così si calmerebbe.

  5. Invece di insegnare ai bimbi materie utili (geografia, matematica, disegno, pittura, cucinare, coltivare un orticello, italiano, inglese, tedesco, francese, educazione civica, storia, ecc.), cercano di imporre loro la loro visione politica, e questo non solo è diseducativo e poco etico professionalmente, ma è pure molto stupido da parte degli insegnanti. Questa purtroppo è l’Italia: divide et impera, ultras di squadre calcistiche, e stupidi ideali politici senza alcuna vera idea politica costruttiva.

  6. …..Ho risposto loro che spetta alla professoressa di religione“…. Al di là della professoressa di religione, che probabilmente neppure esiste più, non è neanche previsto che venga sostituita da una professoressa di POLITICA auto proclamatasi. Fuori dalle balle questa gente: le famiglie non ne hanno bisongo.

  7. Maledetti 68ttini e la loro discendenza, non riuscirete ad indottrinare i nostri figli. Vi cacceremo tutti dall’Italia.

  8. Il fatto grave è che questa capra riduca la figura di Hammurabi a quella di un despota, ignorando il gigantesco passo per la civiltà umana di una legge messa per iscritto. Capra capra capra, e insegna ai nostri figli….

  9. Le persone, ed in particolare chi ha compiti educativi, devono prendersi totalmente le loro responsabilità, per cui si pubblichi anche nome e cognome di questa signora (signora?).

Scrivi un commento