Non si placano le polemiche sulla senatrice a vita Liliana Segre, cui è stata assegnata una scorta per le minacce ricevute sui social (e non solo). Per correre ai ripari contro questa folle escalation di odio e imbarbarimento civile il sindaco leghista di Pisa, Michele Conti, propone di assegnare la cittadinanza onoraria alla Segre. È il secondo caso, dopo Ferrara, in cui il primo cittadino, Alan Fabbri, considerato molto vicino a Salvini, ha proposto la stessa cosa.

“In un momento come questo in cui si registra la tendenza della politica a dividersi su tutto – dichiara Michele Conti – penso sia importante dare segnali forti soprattutto per i più giovani: proporrò al Consiglio Comunale di Pisa di esprimersi sulla mia proposta di conferire a Liliana Segre la cittadinanza onoraria della nostra città, non solo per onorare la storia personale della senatrice, simbolo delle atroci sofferenze di un popolo intero che anche a Pisa ha ancora oggi una comunità forte e coesa, ma anche perché le istituzioni devono essere in prima linea su tutto quello che si può fare ancora – e che va fatto – sul tema della lotta all’antisemitismo”.

Il sindaco di Pisa spiega perché la città da lui guidata deve essere in prima fila nella difesa della Segre. “Pisa in particolare si deve impegnare in modo deciso su questo argomento, poiché il nome della nostra città, seppur per una casualità della storia, è purtroppo legato alla firma delle leggi razziali che il Re Vittorio Emanuele promulgava dalla residenza di San Rossore. L’applicazione di quelle assurde leggi, fondate su un abominevole pregiudizio, comportò l’espulsione, dagli atenei e dalle scuole, di studenti e docenti ebrei, ovvero di bravi cittadini italiani che si ritrovarono, per la loro religione, a subire una discriminazione che li privava del lavoro e del diritto di studiare”.

“Io credo – conclude Conti – che sia davvero opportuno non solo tornare con la memoria a quanto accaduto e ricordare le vittime di quella ingiustizia, ma attualizzare il messaggio per far comprendere a tutti che su certi temi c’è ancora bisogno di impegno. Penso che sia utile oggi richiamarsi a coloro che non sottovalutarono e non furono indifferenti”.

Il no del sindaco di Piombino

Non tutti sono d’accordo con la decisione di conferire la cittadinanza onoraria alla Segre. Il sindaco di Piombino (Livorno), Francesco Ferrari, boccia la proposta avanzata, nel suo Comune, da un esponente di Rifondazione comunista. Esponente di Fratelli d’Italia Ferrari sottolinea che a suo dire si tratta di “una richiesta provocatoria, perché questa onorificenza si concede a coloro che la meritano per aver dato un ritorno alla città”. Aggiunge poi che si tratta “di una strumentalizzazione di chi non ha argomenti da proporre per il territorio”. Inevitabili le polemiche. Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana) prende di mira l’uscita del sindaco: “Che in una città come Piombino, medaglia d’oro al Valor Militare per una delle prime battaglie della Resistenza contro i nazisti, il sindaco di FdI si metta ad urlare, come ha fatto ieri, che la proposta della cittadinanza onoraria a Liliana Segre è una provocazione, dà l’idea di come siamo messi in questo Paese. Parole banali ma al contempo terribili, – prosegue il parlamentare di Leu – che evidentemente nascondono semplicemente la nostalgia mai dimenticata per il Ventennio. Una ragione in più per sostenere la proposta dell’opposizione di sinistra in quella città contro chi vuole offuscare la memoria del nostro passato”

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