Si è spento a 79 anni l’imprenditore tessile Nanni Galli. Nella sua “precedente vita” era stato un pilota automobilistico. Aveva due grandi passioni da ragazzo, la velocità e i motori. Ma in famiglia lo osteggiavano e così lui scese in pista con uno pseudonimo che si portò dietro tutto la vita. Figlio di un ricco industriale tessile di Prato, Nanni Galli a 20 anni esordì sul kart. Quattro anni dopo, nel 1964, noleggiò un’auto, una 500 Steyr-Puch e, nella classe turismo, vinse la Coppa della Consuma e la Bologna Raticosa. Ormai aveva le corse nel sangue. Sempre nel ’64 si comprò una Mini Cooper e vinse la bellezza di dieci gare (su dieci) del campionato italiano turismo (classe 1150), diventando campione italiano di velocità per la categoria.

Entrò nella squadra corse dell’Alfa Romeo e si distinse nella categoria prototipi con buoni risultati alla 24 Ore di Le Mans. Nel ’68 arrivò secondo alla Targa Florio e nella 500 km di Imola (in coppia con Ignazio Giunti). Nel 1970 approdò in Formula 1 al volante di una McLaren. Passò poi alla March, alla Tecno e alla Ferrari, per sostituire un indisposto Clay Regazzoni, e infine alla Frank Williams Racing Car. Il suo miglior risultato in F1 fu il nono posto al Gp del Brasile del 1973. Lasciata la Formula 1 nel 1974 guidò una Osella PA2-Abarth in due eventi sportivi, prima di dedicarsi all’attività commerciale.

Nanni, il cui vero nome era Giovanni Giuseppe Gilberto Galli, era nato a Bologna il 2 ottobre 1940, ma fu sempre un pratese a tutti gli effetti. Abbandonate le auto Nanni si impegnò nell’azienda tessile di famiglia e divenne uno dei distributori italiani del marchio Fruit of the loom.

Il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, lo ricorda così: “Una perdita importante e dolorosa per la città. La passione per i motori e la sua straordinaria storia di pilota che lo ha visto negli anni 70 gareggiare in formula 1, con i tanti successi di cui è stato protagonista, rimarranno sempre nei ricordi di chi lo ha vissuto e nelle testimonianze che ci ha lasciato”

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