Simone Narducci

Dentro quel container c’era di tutto: vecchi computer e stampanti, telefonini, lavatrici, frigoriferi e persino strumentazioni elettromedicali. Tutti oggetti vecchi e inservibili, rifiuti elettronici che anziché finire in una ricicleria, per il necessario smaltimento, erano pronti a essere spediti illegalmente in Nigeria. I carabinieri del Noe di Firenze hanno sequestrato il container, denunciando tre persone: un italiano, titolare di un’impresa individuale, che pur non avendo alcuna autorizzazione raccoglieva il materiale, e due venditori ambulanti nigeriani, marito e moglie, residenti in Toscana.

Il materiale raccolto era stato dichiarato fuori uso dalle aziende sanitarie locali, e sarebbe finito in Africa senza seguire le regole previste per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti speciali. Ma come avrebbero fatto a far uscire dall’Italia un container ricolmo di rifiuti elettronici? Attraverso false dichiarazioni rilasciate da alcuni esportatori, che nei documenti attestavano il trasporto di materiale innocuo. Le indagini intanto vanno avanti per cercare di individuare altre persone che abbiano partecipato al traffico illecito.

Da un rapporto diffuso da Greenpeace e Ban (Basel Action Network) risulta che una parte dell’Europa ha il tasso di raccolta e riciclo dei Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) più alto del mondo (35%), ma nonostante questo ogni anno 350mila tonnellate di questi rifiuti vengono esportati illegalmente.

“L’Africa non può essere la nostra pattumiera – ha detto lo scorso febbraio il ministro dell’Ambiente Sergio Costa -. Esiste un efficiente sistema di raccolta e riciclo nel nostro Paese, se ci sono delle falle lo verificheremo. Darò incarico al Comando Tutela Ambiente dei Carabinieri di attivare le opportune verifiche. Ai cittadini invece ricordo che i rifiuti elettronici possono essere smaltiti nelle isole ecologiche di ogni Comune oppure nei negozi dove si acquista un nuovo prodotto. Non solo, i rifiuti delle apparecchiature elettroniche inferiori a 25 centimetri possono essere consegnati ai negozi specializzati con una superficie superiore a 400 metri quadrati, senza obbligo di acquisto. Parliamo quindi anche di caricatori dei telefonini, cuffiette, carte di credito che spesso teniamo nel cassetto. Se li smaltite correttamente fate un regalo all’ambiente: dai Raee è possibile ricavare ben il 90% di materie prime seconde, con un rilevante risparmio energetico rispetto all’estrazione di nuove materie prime vergini”.

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