L’impietoso due a zero con cui il Pisa torna sconfitto da Catanzaro, nonostante il consueto dominio nel possesso palla (66%), deve indurre tutti gli interpreti di questa disfatta progressiva a prendere rapide decisioni. Che ormai il calcio di Aquilani non decolli in continuità è purtroppo un dato palese, a questo punto sia il mister a riflettere se se la sente di calarsi nella difficilissima lotta per la Salvezza, diversamente passi la mano.

Che la rosa sia stata costruita commettendo tanti errori è incontrovertibile: Corrado e Stefanelli (ma è possibile sapere il pensiero del Ds?) valutino se si sentono in grado e nelle condizioni complessive, anche di serenità, di correre ai ripari nell’imminente mercato di gennaio.

Che il silenzio di Knaster e di Giuseppe Corrado, ormai percepito da taluni irritante, da altri inquietante, non contribuisca affatto a rafforzare e compattare l’ambiente è altro aspetto su cui gli stessi dovrebbero riflettere.

A pagare il cumulo di errori di cui sopra, ovviamente, sono i tifosi. Ma anche la Piazza adesso deve assumersi la responsabilità dei propri comportamenti: perché qui c’è da salvare una categoria. Anche ieri in Calabria un Pisa a tratti carino a vedersi, che qualche occasione l’ha pure creata e che, come sempre, ha commesso le “irrinunciabili” topiche difensive che hanno causato la disfatta.

Che i giocatori scelti per il reparto difensivo lasciassero quanto meno adito a qualche perplessità ad inizio stagione lo avevo dichiarato e scritto, prendendomi i soliti improperi di coloro che, pur di non vedere la verità, farebbero praticamente di tutto.

Aquilani non è riuscito, né ha potuto attenuare le conseguenze di una debolezza sistemica e strutturale, un po’ per l’assenza di veri giocatori “diga” in mezzo al campo, un po’ per l’ostinazione in un modulo di gioco, spesso da sbadigli, che si presta alle infilate altrui.

Come in tanti temevamo è arrivata dunque l’ennesima sconfitta “coronata” dalle ben conosciute amnesie che tanti danni hanno già prodotto dall’inizio del campionato.

Si rimane a più due dal quint’ultimo posto, ma è magrissima consolazione. Se dovessimo riperdere pure a Palermo, sabato prossimo alle 16.15, il successivo prenatalizio Pisa-Ascoli assumerebbe i contorni drammatici di uno spareggio.

Continuiamo così, andiamo avanti con gli sbagli di sempre sul campo e fuori, proseguiamo a non parlare, a non creare “clima” ed unità di intenti. Ci ritroveremo in C.

Svegliatevi tutti e, se è il caso, chiunque non si senta all’altezza si faccia da parte.

Andrea Cosimi

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