Giuseppe Capuano

La 13ª edizione di Internet Festival che, ricordo, aveva come tema #ARTIFICIALE, si è appena conclusa. Copio dal Concept: “Artificiale è ciò che naturale non è. È ciò che è creato ad hoc attraverso l’artificio”. E, ovviamente, l’Intelligenza Artificiale l’ha fatta da padrona. Aggiungo, al mio precedente articolo, altri spunti relativi a eventi a cui ho partecipato.

Venerdì sera, al Teatro S. Andrea, serata di cabaret dal titolo “Breve storia dell’intelligenza“, a cura di Davide Barbafiera e del gruppo teatrale dei “Sacchi di Sabbia“, con gli attori in detenzione della Scuola di Teatro della Casa Circondariale Don Bosco e la partecipazione straordinaria del gruppo musicale “Ico e i Casi Umani”. A tratti veramente esilarante questo tour comico attraverso i secoli di intelligenza umana. Dai primi sussulti di intelligenza inconsapevole dell’uomo preistorico, passando da Shakespeare e arrivando all’era moderna con la tecnologia e l’informatica onnipresenti.

Sempre in tema di racconti è stato divertente partecipare al “Test di Turing: Filosofia interroga Arte – AI sfida Umano“. Tramite accesso con un QR-code si potranno ascoltare due podcast che sono le risposte alla domanda che il filosofo Adriano Fabris rivolge ad Artemisia Gentileschi, nota pittrice pisana, tra le figure artistiche più importanti del ‘600. La domanda è sul rapporto tra arte e vita personale, cioè se in questo rapporto prevale l’esperienza della vita vissuta o se invece prevale l’autonomia da essa. La domanda è sempre la stessa ma le risposte sono diverse: una è scritta da un umano, per la precisione la drammaturga Daniela Morelli, l’altra è scritta dall’Intelligenza Artificiale. Il partecipante al test dovrà dire qual è l’una e qual è l’altra. La voce narrante è dell’attrice Pamela Villoresi.

Sto scrivendo al futuro perché l’esperimento a cura del Dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa, sarà completato solo dopo un numero congruo di test, cioè è sempre disponibile. Vi ho incuriosito? Volete partecipare anche voi? Ecco il link: https://www.cfs.unipi.it/eventi/test-di-turing-filosofia-interroga-arte-ai-sfida-umano/

Non vi posso spoilerare nulla ovviamente perché l’ordine delle risposte muta a ogni test, peccato! Perché io sono sicuro di aver indovinato, me lo sento, a me la AI non me la fa!

Molto interessante anche “Oltre Matrix”, a cura dei ricercatori del progetto TEACHING, una conferenza/lab sui sistemi autonomi potenziati dalle capacità offerte dall’intelligenza artificiale, come le automobili a guida autonoma. Una anticipazione di quello che potrà succedere a breve nel mondo dell’automotive. Per esempio misurare con sensori e dispositivi vari il livello di stress dei passeggeri di un’auto a guida automatica in modo che essa possa modificare lo “stile di guida” per “rasserenare” i passeggeri. Oppure monitorare continuamente il livello di stress e di “salute” dell’autista, attraverso la misurazione di alcuni parametri di base, per poter evitare incidenti più o meno tragici. E naturalmente il pensiero di molti è andato all’ultimo tragico incidente a Mestre, anche se le sue cause non sono ancora definite. E, dulcis in fundo, il pensiero che riesce a far muovere un modellino di automobile, stile Matrix appunto, seguendo i recenti studi sulle interazioni fra macchine e cervello, BCI, Brain Computer Interfaces.

Alle soglie della chiusura ho partecipato, da amante del calcio quale sono, alla conferenza “Comunicare il calcio alla Generazione Z“, con la partecipazione di Luigi Di Maso, Digital media editor per lo sport e professionista dei social media per il mondo del calcio e Gaetano Lombardo, Head of Communications del Palermo FC. E proprio sulla originale esperienza comunicativa del Palermo FC si è incentrata la discussione. Premessa: la Generazione Z è sempre meno interessata a seguire una partita per intero. Si nutre di highlights, di tutti gli altri aspetti dei calciatori piuttosto che mettersi sul divano e stare cento minuti ad attendere che succeda qualcosa sul campo di calcio. Pertanto le società devono trovare delle soluzioni innovative per aumentare il coinvolgimento dei propri supporter. Ciò che avviene negli stadi, e non solo, deve prolungarsi nei luoghi digitali di comunicazione. Essa deve puntare sull’identità definita del club (il Palermo, quelli rosa) e saper usare la diversa grammatica delle varie piattaforme.

Sempre più spesso i supporter diventano loro stessi, con video, foto, ecc. dei comunicatori che trasmettono autenticità e passione. Tutto questo mentre tra i giovani tifosi si va diffondendo la simpatia per una seconda squadra, da affiancare a quella principale, e la comunicazione perciò deve tener conto della possibilità di una platea più vasta di quella abituale. Molto interessante, anche per me che sono della Generazione A.

Giuseppe Capuano

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