Paura nel carcere fiorentino di Sollicciano, dove un agente di polizia penitenziaria è rimasto gravemente ferito alla schiena dall’olio bollente gettatogli da un detenuto. Si è trattato di un incidente, che non rende meno grave l’episodio. Come fanno sapere i sindacati degli agenti il grave episodio è avvenuto oggi “è avvenuto intorno le ore 12.30 di oggi quando, un detenuto di origine magrebina, per vendicarsi di un altro detenuto della stessa etnia, ha gettato dell’olio bollente che invece ha colpito un agente in servizio alla sezione del reparto giudiziario del carcere fiorentino”.

Non sarebbe stato l’agente, dunque, la vittima prescelta, ma poco cambia. Giuseppe Proietti Consalvi, vicesegretario dell’Osap (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), parla di “ennesimo episodio di violenza nel carcere fiorentino” ed “ancora una volta paga un poliziotto penitenziario che, a seguito delle bruciature sulla schiena, si è dovuto recare presso il pronto soccorso dell’ospedale per le cure del caso. Non è la prima volta che i detenuti impiegano dell’olio bollente per compiere atti aggressivi nei confronti di poliziotti penitenziari”.

Il segretario regionale di Uil-Pa Polizia Penitenziaria Eleuterio Grieco riferisce che l’agente è stato portato in ospedale con il 118, vista la gravità delle ustioni. E denuncia che “è il secondo evento che accade a Sollicciano di questo genere”. La situazione nelle carceri è sempre più esplosiva. Grieco osserva che la conduzione dell’istituto fiorentino, visti gli eventi critici come suicidi, autolesionismi, aggressioni che si susseguono ogni giorno, continua ad essere approssimativa e lacunosa, benché vi siano risorse umane ed economiche a disposizione”

Francesco Oliviero, segretario regionale per la Toscana del sindacato Sappe, fornisce un altro dettaglio: l’incidente sarebbe avvenuto a seguito di una lite tra detenuti. Uno avrebbe ferito l’altro con una lametta sul viso. L’altro, dopo essere rientrato in cella, ha reagito afferrando dell’olio bollente e tirandoglielo addosso, ma colpendo un agente. Donato Capece, segretario generale del Sappe, chiede al ministro della Giustizia e al capo del Dap di intervenire: “Sono stati momenti di grande tensione, gestiti con grande coraggio e professionalità dai poliziotti penitenziari. Quanto accaduto a Sollicciano, da giorni al centro delle cronache per il costante ripetersi di eventi critici, deve necessariamente far riflettere per individuare soluzioni a breve ed evitare che la polizia penitenziaria sia continuo bersaglio di situazioni di grave stress e grande disagio durante l’espletamento del proprio servizio. La politica deve farsi carico di tale problema assumendo idonee iniziative legislative per risolvere quando prima tale questione”.

Agente indagato per spari trovato morto in carcere

Nei giorni scorsi sempre nel carcere di Sollicciano si era verificato un altro grave episodio. Un poliziotto di 47 anni, indagato per l’episodio di spari avvenuti il 19 maggio scorso nel parco delle Cascine per vicende personali, è stato trovato senza vita, impiccato. Lo hanno scoperto gli agenti di polizia penitenziaria durante un giro di controllo nel tardo pomeriggio. Nella vicenda delle Cascine aveva ferito con un coltello un uomo del Gambia e sparato almeno due colpi di pistola. Oltre alla denuncia e all’arresto, la polizia lo aveva sospeso dall’organico.

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