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Pordenone-Pisa, il “derby” per un Pisano al Nord

- Sport
4 Marzo 2022

Andrea Gelli

Argomento ostico per chi scrive, già per il titolo, già per il termine “derby” che non è del tutto corretto. Per derby si sottende una certa rivalità tra le due squadre, cosa che assolutamente non c’è visto che la squadra della mia città di adozione è tutt’altro che mia acerrima nemica, tutt’altro.

Ovviamente nessun dubbio su chi tifare, io credo che si possa cambiare tutto ma mai la propria squadra del cuore (nonostante eccezioni come quelle di Emilio Fede) che uno ha iniziato a tifare da bambino in serie C, in collo al padre in piedi perché a sedere non c’era più posto, e che poi ha proseguito oltre ogni categoria e oltre ogni momento sia bello che brutto, dall’Eccellenza alla Serie A passando per le numerose categorie intermedie, fallimenti, rinascite. Resta tuttavia la delusione nel vedere che una squadra che i bookmakers ad Agosto veniva quotata come vincente del campionato (33/1), sia drammaticamente ultima e soprattutto a 37 punti da un’altra che invece veniva quotata a 50/1, colpa solo dei bookmakers? Proviamo a dare qualche spunto.

Come ci arriva il Pordenone

Pordenone squadra mal assemblata in estate con acquisti di spessore che, alla prova dei fatti, si sono rivelati errati sia dal punto di vista tecnico che umano. Prova ne sia che a Gennaio in molti hanno chiesto di andarsene, come quando la nave affonda, ed altri sono stati sacrificati per impellenti esigenze di bilancio al punto che, stante la attuale rosa, la società del presidente Mauro Lovisa risparmierà circa 1,8 milioni di euro di stipendi fino a Giugno rispetto al preventivato. Al timone della squadra l’ottimo Mister Bruno Tedino, arrivato dopo le fallimentari gestioni dell’ex difensore del Pisa Paci e poi dell’ex attaccante Lucchese Rastelli, che già aveva fatto vedere di che pasta era fatto nella partita di andata dove il Pordenone strappò un insperato quanto meritato pareggio.

Tedino è il tipico allenatore aziendalista, e questo personalmente lo ritengo un pregio anziché un difetto, visto che è più facile chiedere al presidente acquisti faraonici anziché adattare al meglio i giocatori alla portata delle finanze della società. Sta disputando un campionato in cui la retrocessione diretta sembra l’epilogo più scontato, magari con l’obiettivo di riuscire ad iscriversi la stagione prossima in Lega Pro o addirittura ambire ad un ripescaggio, stante le difficoltà economiche di alcune squadre cadette che a differenza del Pordenone hanno deciso di compiere il passo più lungo della gamba.

Difficile infatti che il manipolo di ragazzi arrivati dalle panchine della Lega Pro possano essere in grado di mantenere la giusta continuità in un campionato così impegnativo fisicamente come quello di B. Tuttavia finché la matematica non li condanna, ma anche dopo, sono certo che i ragazzi del Pordenone daranno battaglia senza fare gli sparring partner ma per farsi notare dagli addetti ai lavori e per dare qualche effimera soddisfazione alla avvilita tifoseria locale.

I punti di forza restano Perisan, completamente rinfrancato dalla cura-Clemente dopo i disastri di inizio stagione, il gioiellino Cambiaghi, capace già alla sua età di trascinare i suoi, e in generale l’organizzazione difensiva impostata da Tedino a cui sicuramente mancano elementi in grado di vedere la porta con continuità.

Come ci arriva il Pisa

Dopo la partenza a razzo, successivamente frenata tra le altre anche dal Pordenone, la Società nerazzurra ha messo mani al portafoglio e ha deciso di regalare a Mister D’Angelo bocche di fuoco quali Torregrossa, Puskas e Benali, senza cedere nessuno dei giocatori fondamentali. Una scelta che alla lunga potrebbe pagare positivamente, stante il calendario che obbliga gli interpreti a giocare una volta ogni tre giorni. Nel 2022 però poche gioie e dilapidato il vantaggio sulle più dirette inseguitrici, ma ancora solo due punti dividono i nerazzurri dalla zona della promozione diretta. Le avversarie inoltre non appaiono delle schiacciasassi, quasi tutte sconfitte negli scontri diretti, ergo il Pisa se la può giocare fino alla fine.

Pronostici

Senza andare a vedere quanto dicono i bookmakers il due appare il risultato più scontato, ma se si considera quanto segue direi che questa non è la partita dal pronostico più semplice. Col Crotone il Pisa ha finito col fiatone e non per far rima, mentre il Pordenone può solo mangiarsi le mani per come ha condotto e buttato alle ortiche la partita nel difficile campo di Terni. In più il Pisa ha più volte dimostrato di prendere sottogamba alcuni avversari sulla carta inferiori, specie in trasferta. La tradizione inoltre non arride ai nerazzurri, mai vincitori in Friuli, qualcosa vorrà pur dire. Spero tanto che da Pisa arrivino tifosi quanti ne bastano per esaurire il settore Ospiti, e che da Pordenone non si limitino ai soliti aficionados. Per quanto mi riguarda, tutti a Lignano!

Andrea Gelli

 

 

Foto: Pisa-Pordenone, 27/10/2021 (Pordenone calcio, Facebook)

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Un fiume unisce la Toscana e rappresenta il modo di vivere forte e intraprendente del suo popolo. L'Arno.it desidera raccontarlo con le sue storie, fatiche, sofferenze, gioie e speranze. Senza dimenticare i molti toscani che vivono lontani, o all'estero, ma hanno sempre nel cuore la loro meravigliosa terra.

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