Maurizio Ficeli

Dal dopoguerra nel retro della chiesa di San Michele in Borgo vi è una “ferita” che non si riesce assolutamente a sanare, quella della cosiddetta “Mattonaia”, il cui nome deriva dai mattoni rossi utilizzati. Ma veniamo a riassumere alcune dettagli. Nel 1984 il Comune di Pisa iniziò a ricostruire il complesso retrostante la chiesa, ridotto ad un’accozzaglia di ruderi, attingendo ai fondi Gescal (Gestione Case per i Lavoratori), con l’intento di costruirci case popolari, tramite un progetto affidato all’architetto Carmassi. Purtroppo i fondi destinati alla ricostruzione risultarono in seguito non sufficienti e ci fu un continuo avvicendamento di ditte costruttrici, che poi sistematicamente fallivano visto il budget insufficiente a completare l’opera. Si arrivò così al 2003, senza che il complesso fosse ultimato ed a quel punto al Comune di Pisa non restò altro che mettere in vendita l’immobile, senza però riuscire a trovare chi fosse disposto ad acquistare una struttura che era incompleta ed anche alquanto costosa.

Arriviamo ai giorni nostri e la Mattonaia, che ha al suo interno un’ampia piazza, è tuttora chiusa e abbandonata. C’è da sottolineare che le diverse giunte succedutesi al governo di Pisa, sia di centrosinistra e quella attuale di centrodestra, hanno tentato negli anni di trovare delle soluzioni, con dei bandi di vendita andati però puntualmente deserti. Suggestiva ed interessante anche l’ultima proposta di qualche anno fa dell’attuale sindaco Michele Conti, che aveva addirittura proposto di ristrutturare quell’area per ospitarvi un mercato coperto, visto che Pisa ne è sprovvista. Attualmente, purtroppo, non abbiamo più nessuna notizia, quindi chiediamo a chi di competenza se ci può fare il punto della situazione e se ci sono eventuali prospettive che possano risolvere questa ferita nel cuore storico di Pisa.

Maurizio Ficeli

 

Foto: lakinzica. it

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