Maurizio Ficeli

Il Bar Nerone a Porta a Lucca, in prossimità delle mura urbane di Pisa, luogo storico frequentato da turisti e punto di riferimento per tanti tifosi nerazzurri sia per le gare casalinghe che per le trasferte e per i combattenti della Magistratura dei Mattaccini del Gioco del Ponte, ha chiuso definitivamente. Pisa perde senza dubbio un bel locale, con un’ampia terrazza dove si svolgevano feste di compleanno ed altri eventi significativi. Con tanta amarezza ne annuncia la chiusura il proprietario Daniele Bui, tra l’altro figura storica del tifo nerazzurro della Gradinata, che fa anche una cronistoria, con un post nella propria bacheca Facebook.

Gli inizi dell’attività: “Nel 1984 mio padre Umberto Bui e mia mamma Pina acquistarono il Bar Nerone dandogli da subito un’impronta innovativa con un servizio preciso e attento ma cordiale e familiare allo stesso tempo”.

Il quartiere di Porta a Lucca: “A quei tempi il quartiere di Porta a Lucca e i suoi abitanti erano estremamente attivi e partecipi alla vita del quartiere e del tessuto economico ed il tutto era completato dai paracadutisti e dalle fortune del Pisa di Romeo”.

I tempi attuali: “Purtroppo con il nuovo millennio e l’avvento dei cellulari e delle licenze libere le realtà storiche come anche il bar Nerone cominciarono a segnare il passo, schiacciate dai vincoli burocratici e dalla perdita dei valori causata dalla mancanza di scambi sociali nei tipici luoghi di ritrovo, unito a un degrado del quartiere e a una incapacità di potersi ammodernare a causa di vincoli burocratici e gelosie e infamie del vicinato e non”.

Il Covid e la morte di Umberto Bui: “Con il Covid e la totale assenza di aiuto da parte di chi ha sempre guadagnato sulla nostra pelle e infine con il decesso di mio padre Umberto il 14 luglio 2021 la storia è finita”.

Daniele Bui conclude mandando un abbraccio ed un arrivederci a quella clientela affezionata di tutti questi anni: “Per quelli che gioiranno ce ne sono altrettanti che sentiranno la nostra mancanza ed ai quali mandiamo un grandissimo abbraccio”.

Maurizio Ficeli

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