Andrea Cosimi

Passati due anni da quella indimenticabile notte di Trieste, proprio in questi giorni l’ambiente Neroazzurro si ritrova ad attendere l’esito del ricorso al Coni da parte dei legali di Marconi in merito alla ormai nota squalifica di ben dieci giornate (delle quali due già scontate). Si attende una sentenza che sarà inevitabilmente tombale, in un senso o in un altro.

Il Pisa, intanto, si muove con la consueta oculata programmazione: l’arrivo di Claudio Chiellini come nuovo Ds, la conferma di D’Angelo, la scelta del ritiro precampionato (a Rovetta, In Val Seriana, dal 14 al 30 luglio), la prosecuzione del rapporto con Cetilar quale main sponsor sono i primi atti base di una stagione che si preannuncia estremamente competitiva e ancora più livellata verso l’alto.

Nell’imminenza della ventesima cadetta, che uscirà dalla finalissima tra Padova e Alessandria, si attendono le prime mosse di mercato. Nomi ne sono già circolati ed alcuni vengono dati per certi, ma per adesso l’unico l’annuncio ufficiale riguarda l’arrivo del portiere Nicolas David Andrade, reduce da una buona seconda parte di stagione nella Reggina, dov’era giunto nella sessione di mercato di gennaio. Ad ora dunque sappiamo che c’è uno zoccolo duro attorno al quale riassortire un organico che non potrà essere di soli giovani di belle speranze.

C’è una difesa da puntellare con uomini esperti e navigati, perché il campionato appena concluso non può essere assolutamente replicato in termini di fragilità difensiva, un centrocampo da rinfoltire, occorrono più alternative, ed un attacco quasi da rifondare. A meno che Marconi, come personalmente spero, venga assolto e sia possibile, in necessaria armonia e con nuove motivazioni, confermarlo ed affiancargli un giocatore di grande spessore. Si ha la sensazione che il caso Marconi rischi di tenere bloccato il mercato neroazzurro, purtroppo.

Si attendono inoltre, con grande curiosità, le parole di Knaster su ciò che sarà, negli auspici, il ruolo del Pisa nel prossimo campionato. C’è inoltre bisogno di sapere quando e come si possa tornare allo stadio, perché restare incollati alla tv, come hanno voluto e come in parte è stato necessario… direi che ci ha stancato. Se il vaccino è, come ci ripetono quotidianamente, la panacea di tutti i mali, l’Italia sta proseguendo a ritmi spediti e diventa sempre più illogico il limite dei mille spettatori a partita.

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