L’aveva combinata grossa: un’inversione a U sul lungomare di Forte dei Marmi mentre stava facendo consegne a domicilio, che è costata un incidente a Muhammad Riaz Asif. Portato all’ospedale, sull’ambulanza gli hanno somministrato della morfina per lenire i forti dolori. Viene sottoposto a tutti gli esami del caso e, da questi, risulta positivo agli oppiacei. Gli sospendono la patente. Come scrive il Tirreno lui protesta e giura di non essersi mai drogato, ma non basta. Senza patente ovviamente non può lavorare, e così iniziano i suoi gravi economici. Oltre alla patente gli viene sequestrato il mezzo che guidava quando ha fatto l’incidente, avvenuto l’11 agosto 2019, uno scooter.  Al contempo hanno inizio due procedimenti, uno penale e l’altro amministrativo. Ad Asif non resta che rivolgersi agli avvocati per affermare la propria innocenza.

Chiede di essere sottoposto a test ancora più approfonditi, per accertare se nei suoi tessuti vi siano tracce di stupefacenti. Gli prelevano di nuovo il sangue e gli analizzano il capello, ma il risultato è negativo: è pulito. Nel frattempo Asif ha problemi non solo economici ma anche familiari: sua moglie, credendo se facesse uso di droghe, lo vuole lasciare.

Sul verbale d’intervento degli operatori dell’ambulanza c’è scritto che, in effetti, gli hanno somministrato dieci milligrammi di morfina per lenire i forti dolori. Con questo documento gli avvocati fanno ricorso e, di fronte al giudice di pace, chiedono e ottengono che al loro cliente sia restituita la patente (dopo cinque mesi dal ritiro). Tutto è bene ciò che finisce bene? Il grave danno è stato arrecato e i legali dell’uomo chiedono un risarcimento all’azienda ospedaliera, per non aver inserito il documento del 118 nella documentazione clinica recapitata alla prefettura per gli accertamenti sulla patente.

 

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