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La centrale dello spaccio era in pineta: soldi e droga sotto i binari della ferrovia

- Cronaca
14 Dicembre 2020

Un’organizzazione criminale, composta da marocchini e italiani, da circa due anni spacciava cocaina e hashish nella pineta di Levante di Torre del Lago, vera e propria “base operativa” adibita a piazza di spaccio. La pineta era presidiata giorno e notte, con sentinelle armate, addetti allo spaccio e addetti all’approvvigionamento di viveri, alla costruzione di manufatti per dormire, cucinare e per nascondere lo stupefacente. Quattro le persone arrestate: due in carcere, gli altri due ai domiciliari. In prigione sono finiti E. A. (marocchino, 36 anni) e L.G. (italiano di Carrara, ventinove anni). Agli arresti domiciliari S. H. (marocchino trentunenne) e G. F. (italiano di 56 anni). Altri tre indagati sono stati sottoposti al divieto di dimora nel comune di Viareggio. Altre ventuno persone (italiani e marocchini, sia uomini che donne), considerati sodali e fiancheggiatori, sono stati sottoposti a perquisizione: sono residenti nelle provincia di Lucca e in quelle limitrofe. L’operazione antidroga ha visto impegnati oltre cento agenti di polizia, all’alba di lunedì 14 dicembre.

Sequestrato un ristorante utilizzato dalla banda per il reimpiego e il riciclaggio dei guadagni frutto dello spaccio: si tratta del locale “La Conchiglia Bistrot”, nel comune di Lerici (SP), intestato a due italiani, indagati per il reato di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio e all’autoriciclaggio, avendo gestito l’attività in nome e per conto del sodalizio criminale. Sequestrati anche due motoveicoli e due vetture riconducibili al sodalizio.

Il capo della banda pretendeva che nessuno lasciasse la pineta, specialmente di notte, per impedire che altri soggetti criminali la occupassero per spacciare. Il compito assegnato a tutti i membri era quello di spaventare gli eventuali intrusi, mostrando la pistola o alzando le mani. Sono stati documentati quattro episodi di violenza, il più grave ai danni di un senzatetto che aveva lasciato la pineta dopo il tentativo di annegamento subito: gli avevano tenuto la testa in acqua per diversi secondi.

L’indagine

L’operazione “Pineta di Levante” è nata dalla normale attività antispaccio nel territorio di Viareggio. Quando gli inquirenti hanno ipotizzato che vi fosse un’organizzazione ben radicata, sono partite le indagini, prevalentemente con riprese video e piccoli sequestri di droga (almeno un centinaio). Dopo alcuni sequestri su giovani acquirenti, alcuni dei quali minorenni, il capo del sodalizio ha vietato ai sodali di spacciare ai minori, ritenendo che ciò potesse in qualche modo alleggerire i controlli delle forze dell’ordine. Alle prime luci del 14 dicembre 100 uomini della Questura di Lucca, 12 pattuglie del Reparto prevenzione crimine di Firenze e sei unità cinofile sono entrati in pineta e perlustrato il terreno palmo a palmo circa 4 km di area boschiva, con il supporto di un elicottero del Reparto Volo del capoluogo toscano. Quattro persone sono finite in manette. Centodieci kg di hashish in panetti e diversi pacchi di banconote (per un valore complessivo di 350mila euro) sono stati trovati nascosti sotto le traversine dei binari della ferrovia vicino alla stazione di Torre del Lago.

Foto e video: Questura di Lucca

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